“Un corso di formazione di 24 ore non può essere equiparato all’abilitazione delle guide turistiche. A Firenze, sotto la maschera dell’integrazione, si permette che ci siano 30 false guide turistiche in giro per i maggiori musei della città. Ho scoperto – spiega Alberti – che questo progetto è finanziato anche dalla Regione Toscana, e sto già preparando un’interrogazione, visto che sul sito viene anche specificato un ‘rimborso spese’ di 500€ per ogni migrante che aderisce. Altri soldi che finiscono nelle mani dei migranti, che tra l’altro non potrebbero percepire, visto che per legge non possono lavorare né percepire stipendio finché la loro domanda di accoglienza non è giunta al termine dell’iter giudiziario. Col giochetto del rimborso spese si aggira la legge, e si crea un pericoloso precedente: se si lascia che avvenga una volta, chi impedirà a tutti gli altri di fare altrettanto? Questo favorirà il lavoro nero e lo sfruttamento”.
“La guida turistica è un lavoro, cui stanno togliendo dignità attraverso questa operazione. Addirittura sul sito https://www.amirproject.com/ vengono pubblicizzati gli appuntamenti in cui si potranno trovare i migranti a fare da guida, fino alla primavera del 2019, e mi sembra anche concorrenza sleale nei confronti di coloro che invece hanno fatto un percorso, anche duro, per avere l’abilitazione – spiega Alberti – ma qualcuno ha provato ad immaginarsi un turista che arriva a Firenze, va in uno dei musei che aderiscono al progetto e si ritrova un migrante a fargli da guida? Sembra un film comico, degno del miglior cinepanettone natalizio. Firenze, una delle città più visitate al mondo, con i migranti a fare da guide! Le guide sono i primi ambasciatori di una città, di un territorio, e di un Paese intero. E a Firenze, ci mandiamo i migranti!”.
“Se i migranti vogliono rendersi utili e non stare con le man i in mano tutto il giorno, facciano i lavori che aiutano la comunità che li ospita, nei comuni che li accolgono, ma non possiamo permette – conclude l’esponente leghista – che tolgano il lavoro a dei professionisti. Con questo modo di fare, a breve, con piccoli corsi di 24 ore avremo i migranti a fare gli infermieri o i ragionieri, mettiamoli anche a lavorare in banca! Vogliamo assolutamente sapere quanti soldi ha dato la Regione Toscana a questo progetto, soldi che, ricordo, vengono dalle tasche dei cittadini toscani”.
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