“Ringrazio Aned per la sua lettera che mi consente di ribadire il mio impegno istituzionale e personale contro fascismo e razzismo. Un impegno che, ad esempio, ci ha visti fianco a fianco, lo scorso 27 giugno a Firenze, nella manifestazione in difesa della democrazia e dei diritti umani che ho organizzato insieme al presidente della Regione Rossi”. Lo ha dichiarato il sindaco Dario Nardella rispondendo alla lettera del presidente della sezione Aned Alessio Ducci sulla questione della concessione del suolo pubblico a banchini del movimento Casapound.
“La vera notizia è che CasaPound ha dichiarato di essere antifascista – ha ricordato Nardella - e noi vigiliamo e vigileremo se negli atti sarà conseguente alle dichiarazioni. Il Consiglio comunale ha adottato un criterio che prevede un modulo con delle dichiarazioni ma se mai un qualunque atto di un qualunque membro di questa organizzazione dovesse essere riconducibile a riferimenti discriminatori, razzisti o fascisti, ovviamente ritireremo questa autorizzazione. Noi siamo democratici, ci battiamo per le libertà anche degli altri: ma se chi usa le libertà per enunciare principi illiberali e antidemocratici, ovviamente perderà questa opportunità che gli viene data in modo aperto e rispettoso dalla nostra amministrazione".
“Mi preoccupa e mi dà molto fastidio vedere nel nostro Paese centinaia di persone che fanno il saluto romano, che inneggiano al fascismo o al razzismo – ha concluso il sindaco – proprio per questo sono più che mai convinto, visti i tempi, che è il caso di riprendere e approvare il progetto di legge del deputato Pd Emanule Fiano per inserire nel codice penale il reato di propaganda del regime fascista e nazista. La Camera dei deputati aveva approvato la proposta ma il termine della legislatura, con lo scioglimento del Parlamento nel dicembre 2017, ha messo fine alla discussione della legge in Senato. Se approvato sarà uno strumento in più nelle nostre mani per fronteggiare adeguatamente questa emergenza".
Questa proposta, partendo dalla constatazione che le norme approvate in precedenza sono inefficaci contro forme individuali di manifestazione e adesione al pensiero fascista o nazista, introduceva nel codice penale un nuovo articolo, il 293-bis, che puniva “chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero dei relativi metodi sovversivi del sistema democratico” (per esempio il saluto fascista esibito durante le manifestazioni pubbliche). Le pene previste andavano dai sei mesi ai due anni, e venivano aumentate di un terzo se il reato fosse stato commesso su internet.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa
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