Piano strutturale, Ciclofficina Empolese dice no al consumo di suolo

Ciclofficina Empolese

Consumo di suolo a oltranza! È accaduto come previsto, anche se noi sinceramente speravamo in un esito diverso. Il consiglio comunale di Empoli ha approvato definitivamente la variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico: un giorno infausto per il consumo di suolo. Speravamo che l'allarme dell'ISPRA sul consumo scellerato di suolo — 54 km quadrati di territorio persi ogni anno sotto colate di asfalto e cemento — fosse stato recepito dai consiglieri. Pensavamo anche che i danni devastanti sempre più spesso causati dal maltempo per effetto del riscaldamento globale fossero serviti quantomeno da monito. E invece niente, il modello è sempre quello: altre costruzioni, nuove strade che attirano traffico, nuovi centri commerciali. Altri luoghi per comprare, per ammansire la smania bulimica del “cittadino consumatore”.

Mesi fa avevamo rivolto un appello accorato al sindaco Barnini affinché potesse prendere in considerazione le nostre preoccupazioni. Non è servito. Ambientalisti in bicicletta, poveri sprovveduti che ostacolano lo sviluppo. Possiamo davvero far finta di non sentire il grido d'allarme che proviene dal mondo scientifico e che indica il consumo di suolo come una delle cause principali del disastro ambientale? Ovviamente no, a meno che le convenienze immediate della politica locale non intervengano a tappare le orecchie. È più facile e “spettacolare” inaugurare nuove strade che prendersi cura di quelle vecchie nel centro storico, inesorabilmente abbandonate al degrado. La Ciclofficina empolese rappresenta sul territorio un modello diverso, un’altra visione del mondo, centrata sull’idea dell'economia circolare, del recupero e del riutilizzo.

Ci schieriamo dalla parte degli alberi, ai quali volentieri cediamo la strada per difenderli dalla logica predatoria dell'uomo. Mettiamo al centro la cura e il rispetto per ciò che abbiamo, perché solo così possiamo sperare di consegnare a quelli che verranno dopo di noi un mondo vivibile e, possibilmente, migliore. Dunque no, amici, non siamo noi i poveri sprovveduti che ostacolano lo sviluppo! Lo sviluppo sostenibile del nostro territorio dipende proprio dalla capacità dei nostri amministratori di gestire il consumo di suolo in modo rispettoso e lungimirante

Fonte: Ciclofficina Empolese



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