Un grande scrittore, Mauro Covacich sarà giovedì a Poggibonsi, presso il centro culturale AccaBì di via Carducci, per il primo appuntamento della rassegna “Il giro d’Italia in 4 scrittori”. Covacich, triestino, racconterà uno dei più grandi autori della nostra letteratura, come lui di Trieste, Italo Svevo. Lo farà con un approccio autobiografico e con attenzione particolare anche alla questione linguistica, per i riflessi che ha sulla identità personale dello scrittore e anche sull’identità eccentrica e anomala di Trieste, soffermandosi soprattutto su La coscienza di Zeno, un corpo estraneo nella letteratura italiana, e sulla diversità culturale di Svevo, sulla sua posizione di intellettuale di frontiera. Una lettura anche emotiva, che da Joyce a Saba aprirà anche qualche squarcio sulla vita privata di Ettore Schmitz.
Prima dell'incontro, ore 17.30, Mauro Covacich saluterà i lettori nello spazio a lui dedicato dalla Biblioteca “Pieraccini” di Poggibonsi.
Per informazioni lascintilla.associazione@gmail.com
La rassegna è organizzata e curata dall'Associazione "La Scintilla" e dagli "Amici di Romano Bilenchi" con il patrocinio e il contributo del Comune di Poggibonsi e la collaborazione del Dipartimento di Lettere del Liceo "Alessandro Volta" di Colle di val d'Elsa". Si ringrazia della collaborazione la Biblioteca "Pieraccini" di Poggibonsi
MAURO COVACICH (Trieste, 1965) è autore della raccolta di racconti La sposa (Bompiani 2014, finalista Premio Strega) e di numerosi romanzi, tra cui: A perdifiato (2003), Fiona (2005), Prima di sparire (2008) e A nome tuo (2011), editi da Einaudi e ora in corso di ripubblicazione presso La nave di Teseo. Nel 2017 è uscito il suo ultimo libro La città interiore (La nave di Teseo, finalista Premio Campiello). La Nave di teseo ha appensa ripubblicato i quattro riomanzi del "ciclo delle stelle" che lo imposero all'attenzione della critica e del pubblico.
ITALO SVEVO (pseudonimo di Ettore Schmitz - Trieste 1861 - Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una vita (1892, ma con data 1893), Senilità (1898), e La coscienza di Zeno (1923), sono espressi i tratti salienti della sua opera, derivati in modo stringente dalle proprie esperienze personali e dalla temperie culturale in cui egli visse, quali la vocazione autobiografica; l'uso di modi espressivi riconducibili al suo plurilinguismo (al dialetto triestino, al tedesco); la presenza di tematiche e procedimenti, come il monologo interiore, che l'apparentano alla corrente del romanzo d'analisi europeo. Nella trilogia dei suoi romanzi Italo Svevo ha espresso il fallimento dei grandi ideali dell'Ottocento, con un linguaggio ironico e amaro, scavando nella coscienza e rivelando miserie e debolezze della natura umana, osservata però con amorevole e rassegnata tristezza.
Fonte: La Scintilla Associazione
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