Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato con voto unanime la legge regionale che introduce nuove disposizioni per il trattamento domiciliare del paziente emofilico. Il provvedimento ridefinisce i percorsi di addestramento, nonché i requisiti per l’ottenimento dell’autorizzazione alla terapia domiciliare; definisce i compiti della Commissione istituita presso l’azienda ospedaliera universitaria, sede del Centro di riferimento regionale per le coagulopatie, deputata anche a definire il programma teorico pratico dei corsi di addestramento per l’autoinfusione (l'utilizzo dei relativi farmaci da parte dei pazienti a domicilio, sotto la guida e il controllo di centri specializzati), nonché ad ammettere a tali corsi le persone, dopo averne valutato l'idoneità all’autoinfusione; precisa le modalità di autoinfusione e le relative regole di comportamento.
Dalla nuova normativa non derivano oneri a carico del bilancio regionale: le attività relative ai corsi di addestramento saranno svolte dal personale del servizio sanitario regionale; le attività dei componenti della Commissione rientrano nei compiti istituzionali dei dipendenti del servizio sanitario regionale.
Per Stefano Scaramelli (Pd), presidente della commissione Sanità, che ha illustrato il provvedimento in Aula, si tratta di “una norma molto tecnica e semplice che, anche grazie al lavoro di ascolto, ha trovato condivisione unanime anche in commissione”.
Anche secondo il Movimento 5 stelle, siamo di fronte a “un’operazione assolutamente virtuosa”, come dichiara Andrea Quartini nell’intervento in Aula. “Giusto promuovere a tutti i livelli, in questo caso con una complessità maggiore, l’empowerment individuale, familiare e di gruppo. Lo sosteniamo e credo sia un elemento di grande emancipazione per il cittadino. Non potevamo sottrarci a un voto favorevole”.
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