PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), l’iniziativa euro-mediterranea di lungo periodo per la ricerca e l'innovazione, fortemente sostenuta dal MIUR, con segretariato italiano presso l’Università di Siena, riflette sulle sfide globali dell’agroalimentare nell’area del Mediterraneo promuovendo, in sinergia con FAO, il workshop “Current and Future Scenarios in the Water and Agro-Food sector: the Mediterranean Perspective” previsto a Roma il prossimo 20 novembre nella sede centrale dell’Agenzia ONU.
L’obiettivo dell’evento è fornire alla comunità di PRIMA, ai ricercatori e alle imprese del settore analisi rigorose sugli scenari agroalimentari e ottenere raccomandazioni specifiche sulle priorità strategiche per gli anni a venire, identificando così i temi chiave da includere nei bandi PRIMA 2020-2021.
Al workshop parteciperanno la Commissione Europea, FAO ed esperti internazionali che, insieme agli organi di governo di PRIMA, discuteranno sulle principali sfide presenti e future dell’area MED nei settori di riferimento di PRIMA: gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura sostenibile, catena del valore alimentare.
“Il PRIMA- FAO workshop”, evidenzia Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA, con sede a Barcellona, incaricata di portare avanti l’attuazione del programma PRIMA, “sottolinea l’importanza e il ruolo di PRIMA nel promuovere le più rilevanti iniziative di ricerca e innovazione del settore agroalimentare, in sinergia con un attore cruciale e di ampia expertise come FAO e in collaborazione con MIUR e altri enti e imprese impegnati nel settore”.
L’intento del workshop è infatti avviare una collaborazione stabile e di lungo periodo con FAO sulle sfide legate all'agroalimentare, mirando a promuovere approcci e soluzioni sostenibili in grado di fornire opportunità di lavoro e benessere in linea con la missione PRIMA. L’evento realizza anche una sinergia assieme ad altre iniziative europee tematicamente contigue, quali EIT Food e JPI FACCE, testimoniando così la volontà di procedere congiunti sullo sviluppo di soluzioni concrete e sistemiche in materia di agricoltura, industria alimentare e uso delle risorse idriche. “PRIMA, come iniziativa di lungo periodo, gioca un ruolo significativo anche in termini di diplomazia scientifica e di sviluppo socio-economico per l’area del Mediterraneo” sottolinea Mohamed El-Shinawi, co-Chair della Fondazione PRIMA.
La Regione del Mediterraneo” afferma Pasquale Steduto, Coordinatore del programma strategico regionale della FAO “necessita di un notevole sforzo di coordinamento tra i vari stakeholders, a livello nazionale e regionale, per raggiungere un impatto tale da poter introdurre cambi trasformativi e non solo incrementali. La ricerca, l'innovazione, il settore privato e quello pubblico devono sviluppare meccanismi di collaborazione e di impegno collettivo articolati ed ottimizzati per risultati di grande portata. PRIMA, muovendosi in questa direzione, può offrire risposte notevoli nell'ambito del settore agroalimentare, che è allo stesso tempo il maggiore utilizzatore della risorsa idrica”.
Un ulteriore segnale della stretta collaborazione con FAO sarà la partecipazione di PRIMA al Simposio FAO “Agricultural Innovation for Family Farmers” che si terrà a Roma il 21-23 novembre, con un intervento sul ruolo delle partnership come strumento per individuare e promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.
“Il partenariato strategico Italia-FAO”, sottolinea Pierfrancesco Sacco, Ambasciatore Italiano della Rappresentanza Permanente presso le Organizzazioni delle Nazioni Unite a Roma “si arricchisce oggi di un nuovo rilevante contributo grazie alla collaborazione tra PRIMA e la maggiore tra le Agenzie specializzate delle Nazioni Unite. Lo sviluppo di sinergie sempre più strette tra le due sponde del Mediterraneo nel campo della ricerca scientifica e dell'innovazione agroalimentare e a favore di uno sviluppo agricolo sostenibile - un precipuo interesse italiano - potrà beneficiare in modo significativo della grande esperienza in questi campi della FAO”.
Sul piano nazionale, il Segretariato Italiano di PRIMA, con sede al Centro Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, conferisce sempre di più all’Italia il ruolo di paese guida nel settore agroalimentare.
Il workshop con FAO si svolge a ridosso delle settimane che individueranno i primi progetti beneficiari dei bandi lanciati all’inizio del 2018 per finanziare partnership di ricerca e innovazione fra istituzioni e imprese delle coste sud e nord del Mediterraneo. Il percorso operativo di PRIMA proseguirà entro la fine di dicembre con il lancio delle call 2019.
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