Ci voleva il convegno dedicato al Campanile di Giotto per avere qualche segnale di consapevolezza da parte dell’amministrazione comunale sulla gravità del fenomeno Overtourism a Firenze. Scopriamo, infatti, che l’ufficio Unesco del Comune di Firenze ha finalmente avviato – con l’Università di Firenze – uno studio volto a determinare la capacità di carico turistico che la parte del nostro centro storico dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dal 1982 può sopportare.
Bene, anzi benino, perché – come andiamo denunciando sin qui inascoltati – i traboccanti flussi del turismo a Firenze hanno già da molto tempo superato la capacità di carico della città e le attitudini di governo di chi l’amministra. Non solo l’area Unesco è ormai trasformata in un risto-albergo diffuso decorato di souvenir paccottiglia di qua e shopping di lusso di là, ma è lo stesso tessuto sociale ed economico di Firenze a uscirne stravolto. I dati del Sunia e delle indagini di Tecnocasa parlano chiaro: abitare a Firenze è sempre più un privilegio da ricchi; anche gli strumenti del welfare sociale, come il fondo per la morosità incolpevole, sono del tutto inutili di fronte all’enormità della rendita finanziaria che governa il mercato delle locazioni. Una rendita sempre più slegata dal territorio e dai piccoli proprietari locali, che trae enormi profitti da locazioni, ristorazione e servizi dedicati al turismo, sulla quale è ora necessario intervenire con strumenti innovativi e coraggiosi.
Non saranno i 6 milioni di euro stanziati dal Cipe e rivendicati – a ragione – dall’assessore allo sviluppo economico, a fare la differenza, quando già la riscossione della tassa di soggiorno dai 15 milioni di turisti ospitati nel 2018 supererà i 40 milioni di euro. Ciò che può cambiare in meglio lo sviluppo di Firenze, è solo un coraggioso piano d’intervento volto a riequilibrarne lo sviluppo urbanistico, economico e sociale. Un piano come quello sviluppato dall’urbanista Pier Luigi Cervellati, per ripopolare il centro di residenti di ogni ceto sociale e impedire che la divampante gentrificazione turistica si estenda incontrollata alle periferie, come già accade lungo gli assi della tramvia. Un piano di cui Firenze potrebbe grandemente giovarsi, anche nel riequilibrare un sistema economico ormai pericolosamente incentrato in poche mani e su un’unica risorsa dalle fluttuazioni incontrollabili come il turismo.
Di questo, e altro ancora, continueremo a discutere domani, 17 novembre, in una nuova riunione di Progetto Firenze, aperta a tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo sostenibile della nostra città. L’appuntamento è alle ore 15 in via di Caciolle 7 a Firenze.
Fonte: Associazione Progetto Firenze
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