"Mercoledì 14 novembre, nelle mense delle scuole del nostro comune, è stata servita una minestra con farro contenente vermi e larve. La notizia si è diffusa nel pomeriggio e la sera sono usciti degli articoli al riguardo. Al momento abbiamo informazioni frammentarie anche discordanti in alcuni particolari e man mano che il tempo passa, scopriamo che l’a vicenda è più complessa di come è stata riportata in un primo momento .
In base ai racconti di alcuni genitori, la minestra è stata servita e consumata dai bambini più piccoli, che frequentano le scuole di infanzia. Per come è organizzato il servizio è certo infatti che i pasti sono serviti prima a frequentatori del nido e della materna. Pertanto dai racconti dei genitori sembrerebbe che alle scuole di infanzia di capoluogo e frazioni e anche alle elementari di Orentano, è stata portata (e sembra anche consumata) la minestra di farro. Poi qualcuno deve essersi accorto del problema tanto che in seguito ai bambini della scuola elementare del Capoluogo è stato servito del riso e non la minestra di farro. Non è chiaro esattamente, chi si sia accorto della cosa perchè alcune fonti parlano di addette alla sporzionatura ed altri racconti parlano di maestre. Soprattutto non è chiaro a quali bambini sia stata servita la minestra e se il problema fosse sull’intera fornitura della pietanza, pertanto risulta anche difficile capire quanti di loro abbiano effettivamente mangiato la portata incriminata.
Sembra certo che i genitori non siano stati avvertiti dell’accaduto quando sono andati a prendere i bambini ma pian piano la notizia si è diffusa nel pomeriggio a Villa ed Orentano.
Infine è accaduto che molti dei genitori dei plessi del capoluogo, abbiano scoperto la cosa a fine serata attraverso i comunicati usciti online o questa mattina 15 novembre tramite gli articoli di giornale stampato. La notizia non è solo sconvolgente in se stessa ma viene aggravata proprio da questa mancanza di informazioni da parte della scuola e della amministrazione.
E non sono questioni di lana caprina: ciascun genitore ha il diritto di sapere cosa ha mangiato il proprio figlio e anche di sapere se è stato esposto a dei pericoli o altro. Poi tutti abbiamo anche il diritto di essere messi al corrente dei fatti e di sapere se sono state prese tutte le precauzioni per i bambini. Non è ammissibile un simile comportamento di ritrosia alla divulgazione completa ed esaustiva dei fatti e di cosa sta accadendo.
Poi visto che i genitori, sono anche utenti paganti di un servizio, è chiaro che hanno anche tutto il diritto di chiedere di cambiare il servizio, quando questo servizio non garantisce loro sicurezza, tranquillità.
In ogni caso, consigliamo ai genitori di far valere i propri diritti attraverso le azioni di denuncia ai NAS ed alla ASL e di chiedere consiglio ai medici su possibili problematiche conseguenti. Ci è giunta notizia che questo è stato fatto e in ogni caso anche noi procederemo ad una segnalazione al nucleo antisofisticazione.
Cercheremo di capire bene cosa è accaduto anche facendo diretta interpellanza alla amministrazione e chiedendo azioni forti contro il fornitore del servizio la cooperativa CAMST.
Molti genitori, da tempo, a voce ci hanno espresso lamentele sulla mensa ma questa faccenda pone la questione ad un altro livello: non si parla certo di non gradire una pietanza o di problemi di gusto ma di rispetto delle norme igieniche e sanitarie.
Sicuramente oggi in molti si sarebbero aspettati una chiusura della mensa, per via precauzionale fino al termine dei controlli e della comprensione di cosa è realmente accaduto. Perché non è stato fatto? Normalmente cosa accade agli esercizi commerciali quando si verificano casi del genere?"
M5S Castelfranco di Sotto
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