L’immagine di Maria piangente ai piedi della croce del figlio è stata da sempre fonte di ispirazione per ogni forma d’arte. In musica, compositori diversi si sono misurati in ogni epoca con lo Stabat Mater, sequenza liturgica attribuita a Jacopone da Todi, intenti, ieri come oggi, a dar voce al dolore ancestrale, straziante e immenso della madre che ha perduto il proprio figlio. Anche Nicola Piovani, compositore Premio Oscar che il 17 novembre 2018 alle 20 ha affrontato il tema e porterà sul palcoscenico del Teatro del Maggio il suo personalissimo Stabat Mater per due voci femminili, voce recitante e orchestra intitolato La Pietà.
Piovani sarà sul podio per dirigere l’Orchestra del Maggio Fiorentino per la stagione sinfonica del 90° anniversario, in una composizione - su libretto di Vincenzo Cerami - che ripercorre la forma dello Stabat Mater classico, e che viene presentato a Firenze in prima esecuzione assoluta nella sua nuova versione. A proposito di ciò, scrive Piovani nel programma di sala: “La prima versione de La Pietà, per piccola orchestra, è del 1999. È stata rappresentata in quegli anni a Orvieto, Betlemme, Tel Aviv, Roma, Siracusa. Il piccolo organico era funzionale a una necessaria agilità logistica e produttiva. Quando il Teatro del Maggio mi ha chiesto di rappresentarla a Firenze, ho colto con felicità l’occasione per scriverne una definitiva versione sinfonica, cercando, nel riorchestrare, di potenziarne quei connotati espressivi che venivano fatalmente sacrificati nella partitura per organico ridotto.”
Sul palcoscenico, diretti dal compositore, ci saranno Amii Stewart, il soprano Maria Rita Combattelli e Gigi Proietti, a cui è affidata la voce recitante. Protagoniste della rivisitazione di Piovani e Cerami sono due madri, ambedue affrante per la perdita del proprio figlio. La prima madre (Maria Rita Combattelli), in un Paese opulento e consumista, ha visto suo figlio ucciso dalla droga, da un’overdose, dall’abbondanza; vittima di una società smarrita nei miti sbagliati del benessere e nella perdita del sentimento della trascendenza. La seconda, che invece ha la voce soul di Amii Stewart, ha perso il figlio ucciso dalla carestia, dalla fame, dalla scarsità di un Paese dalla profonda Africa non ha risparmiato il ragazzino. ”Due madri, chine sul dolore, cercano conforto nel pianto “, spiega Piovani.
Secoli di intonazioni dell’antica sequenza hanno reso il pianto di Maria universale e sempre attuale. Le lacrime che solcano il volto della Madonna sono le stesse che solcano il volto di ogni madre in ogni luogo e in ogni tempo: questa è l’ispirazione alla base della Pietà di Nicola Piovani, un intenso affresco sonoro - che dallo Stabat Mater prende le mosse - di quel dolore viscerale e inconsolabile, condiviso da due donne dei nostri giorni, lontane nello spazio ma unite nell’afflizione per la perdita del loro bene più prezioso. Così i sei movimenti della Pietà scandiscono le tappe di un viaggio nella sofferenza più profonda in cui una voce recitante, un soprano e una cantante soul dipanano il filo di un racconto al tempo stesso antico e moderno, tra accenti di crudo realismo linguistico e momenti di dolce contemplazione sonora.
Fonte: Ufficio stampa
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