Nella giornata odierna, personale della Guardia Costiera di Portoferraio a bordo della Motovedetta CP 725, durante operazioni di controllo ambientale, nell’ambito della Convenzione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, presso le isole di Pianosa e Montecristo, ha rinvenuto un cospicuo numero di c.d. F.A.D. (Fishing Agregating Device), ovvero dispositivi di pesca, comunemente denominati “cannizzi”.
Tali dispositivi rudimentali rinvenuti in mare, posizionati presumibilmente da pescatori non professionisti, erano costituiti da foglie di palma, diversi contenitori in plastica di varia forma e dimensioni oltre ad alcuni sacchi sempre in materia plastica.
Tali dispositivi, molto comuni soprattutto nel Sud Italia, risultano non conformi alla vigente disciplina in materia di attrezzi da pesca e sono pertanto vietati sia a tutela della risorsa ittica sia dell’ecosistema marino. Tali sistemi costituiscono infatti una subdola trappola per i pesci, attirandoli in superficie per effetto dell’ombra creata, per poi catturarli con reti ad essi collegati tramite cime.
I “cannizzi” rinvenuti presso le acque circostanti l’Isola di Montecristo sono stati pertanto rimossi anche per evitare pericoli per la sicurezza della navigazione.
Sempre durante la giornata odierna, il conduttore di una imbarcazione da diporto, che si trovava all’interno del porto di Portoferraio, intento nell’esercizio della pesca, è stato sanzionato da militari a bordo del Battello pneumatico GC 345 in dotazione alla Guardia Costiera di Portoferraio.
Con l’occasione si ricorda che la pesca all’interno delle acque portuali, della rada e del canale d’accesso al porto è vietata principalmente per motivi di sicurezza della navigazione, ai sensi dell’ordinanza n. 147 del 2005 consultabile sul sito della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Portoferraio.
Fonte: Capitaneria di porto di Portoferraio
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