Inizia il processo per la strage di Viareggio

È iniziato questa mattina il processo per la strage ferroviaria di Viareggio nella quale morirono 32 persone il 29 giugno 2009. La prima seduta si è tenuta davanti alla terza sezione penale della corte di appello di Firenze.

Le condanne in primo grado

In primo grado il tribunale di Lucca, il 31 gennaio 2017, condannò, a vario titolo, 23 imputati e ne assolse 10. Tra i condannati Mauro Moretti a 7 anni come ad di Rfi, ma assolto come ad di Fs. Moretti non era in aula ed è stato dichiarato contumace come gli altri imputati assenti. Tra gli altri condannati anche Michele Mario Elia a 7 anni e 6 mesi che era stato successore di Moretti al vertice dell'azienda.

Tra gli imputati non figura, invece, il manager di Trenitalia Salvatore Andronico, ucciso col figlio il 21 ottobre scorso dal vicino di casa a Sesto Fiorentino per una lite: era stato condannato in primo grado.

Il processo

In aula erano presenti molti cittadini di Viareggio, oltre ai familiari delle vittime arrivati in pullman e ai numerosi avvocati difensori e di parte civile (questi ultimi sono oltre settanta).

È stato annunciato un calendario serrato del processo a partire dal 29 febbraio: si attendono numerose udienze prima del giudizio.

I reati contestati

Le imputazioni contestate a vario titolo sono disastro ferroviario, omicidio colposo, incendio colposo, lesioni plurime.

Sul reato di incendio colposo l'associazione 'Il Mondo che vorrei' contesta l'applicabilità della prescrizione: fuori dal Palazzo di Giustizia è stato distribuito un volantino. "Come è possibile - sostengono - accettare che simili reati possano essere prescritti?".

L'associazione ha allestito anche un punto informativo in cui dà conto della strage e delle sue vittime nonché del complesso procedimento penale che ha avviato.

Presente anche la Regione Toscana

La Regione Toscana ha presenziato stamani all'apertura del processo d'appello per la strage di Viareggio con il consigliere Stefano Baccelli, delegato dal governatore Enrico Rossi.

"La regione Toscana - si legge in una nota - è sempre stata e continua a essere a fianco dei familiari delle vittime. Già si era costituita parte civile nel procedimento di primo grado, la cui sentenza, non riconoscendo le richieste risarcitorie espresse dall'istituzione, ha creato i presupposti giuridici per la proposta in appello, ma ben più importanti sono i significati morali della nostra presenza in giudizio: vogliamo contribuire a restituire alle vittime, ai loro familiari, a tutta la comunità di Viareggio una risposta chiara e netta sulle responsabilità di quella strage. Essere qui assieme all'associazione dei familiari delle vittime e a fianco delle altre istituzioni  è un dovere irrinunciabile perché tutti quanti aspettiamo da quella maledetta notte verità e giustizia per Viareggio".

Il difensore di Moretti: "Potrebbe rinunciare alla prescrizione"

Mauro Moretti potrebbe rinunciare alla prescrizione per alcuni reati, come l'incendio colposo dove è già scattata, nel processo d'appello apertosi oggi a Firenze.

"Potrebbe rinunciare alla prescrizione - ha detto il legale - ma solo se si creeranno nel processo le condizioni. Se si creerà il problema, lui lo vorrebbe fare probabilmente per dare un passaggio finale alla richiesta di giustizia dei familiari delle vittime". Però, ha proseguito D'Apote, "io prenderò una decisione del genere, insieme a lui ovviamente, quando ci sarà un momento processuale adatto per verificare se questa è una cosa che deve intervenire o no. Sarà una decisione che viene dal cuore e che io ho già anticipato alcuni anni fa".

Baccelli (PD): "Richieste incomprensibili"

“Corte di Appello di Firenze, prima udienza del processo sulla strage di Viareggio. Gli avvocati degli imputati contestano di nuovo la validità della formazione del collegio giudicante di primo grado, chiedendo quindi l’annullamento della sentenza di primo grado. In sintesi pretendono di azzerare tutto e tornare indietro a 5 anni fa. Il rigoroso rispetto di regole e procedure sono il fondamento dell’attività processuale, ma qui si va oltre, si pretende di delineare una giustizia assolutamente incomprensibile per i cittadini, indifferente a tempi umani di definizione dei giudizi, irrispettosa del bisogno, della speranza di ottenere una verità definitiva su questa tragedia.  Mi auguro davvero che la loro inaccettabile richiesta venga respinta dalla Corte di Appello”.

Così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd, presente al processo in Corte d’Appello per la strage di Viareggio.

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