Concerie dal Veneto al Comprensorio del Cuoio: una minaccia o un'opportunità?

Il Gruppo Mastrotto in arrivo a Santa Croce e l'approdo di Dani (assieme alla 'locale' Volpi Concerie) a Ponte a Egola che ripercussioni avranno sul Comprensorio del Cuoio? È davvero una 'invasione' quella dal Veneto? La realtà è un po' differente, come hanno affermato alcuni protagonisti del distretto conciario toscano. Oggi, sabato 10 novembre, al Salotto del Tartufo all'interno della Mostra mercato di San Miniato si è parlato di pelle e sostenibilità, ma poi è stato toccato un tema importante: le concerie di Arzignano che hanno iniziato a spostarsi nella Zona del Cuoio.

Sono una minaccia o no? Piero Rosati, vice presidente Unic e titolare della conceria Incas a Castelfranco, ha detto la sua: "La nostra è un'economia di libero mercato e come tale è aperta a tutti. Questi interventi concreti sono operazioni totalmente regolari e consentite, non è che arrivano i veneti e portano via tutto, come si sente dire. Sono operazioni che possiamo replicare addirittura a Arzignano e Vicenza, così come è successo dalla Toscana all'estero".

Qualcosa, però, fa riflettere Rosati: "Da un lato capiamo le eccellenze del territorio, ci sono motivi economici nella depurazione se vengono a investire qua. Poi faccio una riflessione personale a livello finanziario. Le concerie venete sono in mano a fondi di investimento, quindi sono i veneti che comprano il Comprensorio o qualcuno più in alto compra i veneti?".

Michele Matteoli, presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, ha aggiunto: "La Dani ha fatto una partnership con una grande azienda pontaegolese, farà bene al territorio. Quando venne due anni fa un americano aprire da noi nessuno si preoccupò, non dobbiamo farlo quindi se arriva un veneto. Può essere un arricchimento".

La Regione Toscana investe sull'attrazione di investimenti produttivi da fuori regioni, quindi, ha detto il consigliere regionale Andrea Pieroni, "non possiamo che salutare positivamente l'arrivo di imprenditori veneti, questo è un territorio con infrastrutture appetibili".

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