"Visto e considerato che il nostro intervento in merito all'ipotesi di chiusura di Via dei Tavi è stato, più o meno volutamente, frainteso dai nostri amministratori cerchiamo, questa volta con parole più semplici, di ritornare sulla questione.
Innanzi tutto, nessuna critica è stata mossa in merito alla richiesta di autorizzazione formulata dall'Incas che, ovviamente, come impresa privata ha tutto l'interesse ad ottimizzare la propria produzione e alla quale rivolgiamo sinceri auguri per una sempre crescente prosperità.
Ciò che premeva sapere era se a fronte della cessione e alla conseguente chiusura di un tratto di Via dei Tavi, i nostri amministratori avessero chiesto una compensazione in misura adeguata al sacrificio richiesto ai cittadini e se avessero ben valutato le conseguenze di una tale operazione.
Con una solerzia che difficilmente ha manifestato in altre e, forse, ben più gravi occasioni (si ricorda la questione ancora irrisolta dell'Isola Felice), il nostro Sindaco questa volta ha tenuto subito a precisare che Via dei Tavi verrà solamente ristretta e non chiusa completamente al traffico, come se questa soluzione spostasse la questione che, ahimè per lui, rimane invariata: che cosa è stato previsto come compensazione?
Del resto, è lo stesso funzionario della Soprintendenza in ambito Paesaggistico per le Province di Pisa e Livorno che, in sede di Conferenza dei Servizi del 26.04.2018, nella valutazione della proposta di variante, ha espresso parere favorevole condizionato, tra le altre cose, alla previsione di “sistemi di compensazione dell'erosione del bene di valore paesaggistico oggetto di trasformazione a favore della collettività, quali ad esempio la possibilità di riqualificare o realizzare un parco pubblico, la piantumazione di alberi in aree verdi da riqualificare, la possibilità di prevedere il restauro di opere di valore architettonico etc.. da definire in sede di approvazione della Variante in oggetto”.
Ora, considerata l'entità della suddetta compensazione richiesta, ci pare un po' poco accontentarsi della promessa di non si sa quanti nuovi posti di lavoro, soprattutto se si considera che la stessa Incas, nel rapporto ambientale della VAS del gennaio 2018, ha dichiarato addirittura che “l’eventuale perdita di lavoro nel settore trasporti potrà essere probabilmente compensata con le nuove assunzioni necessarie per il lavoro da svolgere nel nuovo capannone e con l’incremento di lavoro complessivo”, lasciando intendere che, nella migliore delle ipotesi, si arriverà ad un pareggio tra posti persi e nuovi posti creati.
Per cui, che un tratto di Via dei Tavi si chiuda o si restringa, chiediamo di nuovo a Sindaco e amministratori: che cosa è stato previsto come compensazione?
Lega Castelfranco di Sotto"
Fonte: Gruppo Lega Castelfranco di Sotto
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