Cooperative sociali, Scaramelli: "Nuova legge regionale motivo di orgoglio per la Toscana"

La nuova legge regionale che disciplina i rapporti delle cooperative sociali con gli enti pubblici, approvata di recente dal Consiglio regionale, riconosce il ruolo della cooperazione sociale come strumento efficace per favorire l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e contribuire a una vera integrazione sociale delle persone in difficoltà. Tiene conto della recente riforma nazionale del Terzo settore, supera la legge regionale 87 del 1997, ora abrogata. Il nuovo provvedimento è stato presentato alla stampa questa mattina, 6 novembre, al palazzo del Pegaso dal presidente della commissione Sanità e politiche sociali Stefano Scaramelli e dall’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi.

“Siamo orgogliosi perché la Toscana ha raggiunto un obiettivo di importante innovazione legislativa con norme prescrititve e vincolanti”, dice con soddisfazione Scaramelli. “Il principio cardine è che il lavoro qualifica la dignità della persona. In Toscana persone con difficoltà trovano ora, attraverso la cooperazione sociale, opportunità di lavoro e di crescita personale”. Il Consiglio regionale, ricorda il presidente, “ha fatto il proprio lavoro sulla proposta arrivata dalla Giunta, un lavoro approfondito che ha visto il coinvolgimento di tutte le forze politiche, che ringrazio, e ha trovato ampia condivisione, anche se non il voto unanime. Un ringraziamento per la collaborazione deve essere rivolto anche alle rappresentanze delle cooperative sociali”.

“Lo strumento della cooperazione sociale è fondamentale, se si vuole promuovere l’inserimento lavorativo di persone con fragilità o con disabilità – spiega l’assessore Saccardi –. È un tema che ci siamo posti da tempo, per questo abbiamo messo in piedi un gruppo di lavoro per la revisione della vecchia legge. Nel 2017 abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la cooperazione sociale e con Estar”. Analoghe iniziative, prosegue Saccardi, “sono state prese successivamente dal Comune e dall’Università di Firenze. Ora siamo arrivati alla revisione della legge”. Il risultato, conferma l’assessore, è quello cercato: “Garantiamo una quota dal 3 fino all’8 per cento degli appalti al mondo della cooperazione sociale, assicuriamo la valorizzazione dei punteggi nelle gare del progetto di inserimento sociale e riconosciamo un ruolo importante alla Consulta per la cooperazione sociale. La legge è di iniziativa della Giunta, il Consiglio l’ha fatta propria e ha svolto un ottimo lavoro, del quale siamo molto contenti”, chiude Stefania Saccardi.

Secondo Marco Paolicchi, responsabile delle coop sociali di Legacoop, la nuova legge toscana rappresenta “un importante risultato per il nostro mondo, frutto di un lavoro condotto come centrale delle cooperative con Confcooperative e Agci. Oggi possiamo vivere questo un momento di realizzazione del welfare come dovrebbe essere sempre sviluppato. Un welfare fatto di inclusione, non assistenziale”.

“Siamo molto soddisfatti per questo traguardo, che rappresenta un punto di partenza significativo e valorizza la buona cooperazione”, aggiunge Alberto Grilli (Confcooperative). “Ora si tratta di andare sui territori, incontrare le cooperative, le persone, le amministrazioni locali – prosegue –, attivare una condivisione affinché questa legge sia pienamente applicata”. Anche Federico Pericoli (Associazione generale cooperative italiane) sottolinea “il lavoro importante, lo scambio molto fruttuoso con le istituzioni, che ha prodotto un testo di legge moderno, giuridicamente ben fatto”.

Fonte: Regione Toscana

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