Per il Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, venerdì 9 novembre alle 16,30 presso la Biblioteca di Scandicci (via Roma, 38/a), la proiezione del film documentario “Stante i tempi che corrono - Dal diario del soldato Benedetto Ciabatti (1917-18)” di Leandro Giribaldi. Partecipano all'iniziativa il Sindaco Sandro Fallani, Leandro Giribaldi, autore e regista, Fabio Bertini del Comitato per la promozione dei valori risorgimentali (Scandicci, Legnaia, Isolotto); durante l'iniziativa l'esibizione del coro L'Altrocanto diretto dal Maestro Stefano Corsi. Il documentario racconta le vicissitudini del calenzanese Benedetto Ciabatti (1880-1941), soldato dell'esercito italiano nella prima guerra mondiale, attraverso il suo diario inedito, uno dei pochissimi diari italiani scritti da soldati semplici. Dalla cattura, avvenuta il 19 maggio 1917 sui monti vicentini della Val Posina, alla prigionia nel campo austriaco di Sigmundsherbergh, fino alle terribili condizioni di lavoro nelle campagne ungheresi, dove fu spedito insieme a cinque compagni di sventura.
Il racconto di Benedetto permette di allargare gli orizzonti della sua storia personale, gettando una luce nuova sulle condizioni dei prigionieri italiani durante la prima guerra mondiale. Il diario che Benedetto tenne sempre gelosamente con sé (e non fu quindi sottoposto a censura) permette di capire, ad esempio, la paura provata dai soldati italiani sia delle baionette austriache, sia del fuoco "amico" italiano, una volta catturati, cosa impossibile da raccontare in quel periodo, quando, per questo, si poteva essere tacciati di disfattismo e tradimento. Oppure, l'attesa spasmodica dei "pacchi-pane" che i prigionieri aspettavano ansiosamente dai familiari nei lunghi mesi di prigionia a Sigmundsherbergh, dove da mangiare c'era solo acqua cotta con "due foglie di cavolo o cinque fagioli". Infatti, l'esercito e lo stato italiano non aiutavano i prigionieri italiani che, solo per il fatto di essere stati catturati, erano considerati alla stregua dei traditori e dimenticati dalla madre patria.
Il documentario sarà realizzato seguendo il filo rosso del racconto di Benedetto, visitando i luoghi da lui descritti – la Val Posina, il Trentino, Sigmundsherbergh in Austria, dove Benedetto incontrò Martini e Landini, altri due soldati calenzanesi, anche loro catturati dagli austriaci. Ed infine, Pécs e le campagne ungheresi. Le riprese saranno effettuate in questi luoghi per cercare le tracce odierne dell'immane tragedia che fu la prima guerra mondiale, come nei vari musei sparsi fra il Veneto e il Trentino, il cimitero italiano a Sigmundsherbergh, il cimitero ungherese di Pécs, che contiene alcune tombe di soldati italiani. Il documentario sarà arricchito da materiali di repertorio, filmato e fotografico, dai documenti d'archivio, dagli oggetti conservati nei vari musei, interviste.
Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio Stampa
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