Anni di atti persecutori, minacce e violenze: denunciato 51enne dalla ex

Un uomo di 51 anni di Quarrata è stato denunciato dalla ex fidanzata di 48 anni per stalking: gli atti persecutori sarebbero andati avanti da anni.

La donna ha denunciato l’ex fidanzato ai carabinieri di Quarrata a metà dello scorso ottobre e i militari hanno raccolto una serie di elementi, supportati anche da varie testimonianze, a seguito del quale è stata emessa una misura cautelare.

Nella vicenda sono avvenuti vari episodi dove la violenza psicologica è stata preponderante, con scatti d’ira seguiti da ingiurie ed offese pesantissime, continue telefonate minatorie, pedinamenti e tentativi di diffamare la vittima cercando di metterla in difficoltà anche nel suo ambiente di lavoro. Il 51enne, che sarebbe incline all’abuso di alcolici, ha infatti inviato anche e-mail nel luogo di lavoro della donna accusandola ingiustamente di fare uso di stupefacenti, arrivando anche a scriverlo su uno striscione, recuperato e consegnato ai carabinieri, che ha esposto su una strada di Quarrata che la donna percorre quotidianamente per recarsi al lavoro.

Ma vi sono stati anche episodi di violenza fisica come nell’agosto scorso quando l’uomo ha preso a calci danneggiandola, l’auto della vittima o come nel settembre scorso, quando, benchè il rapporto fosse da qualche mese concluso, al termine di un incontro avvenuto presso il laboratorio artigiano ove l’uomo lavora, nel corso del quale la donna stava reclamando la restituzione di oggetti di sua proprietà, l’ex fidanzato l’avrebbe afferrata per il collo chiudendole la bocca per impedirle di chiedere aiuto e l’azione violenta si sarebbe interrotta per l’intervento del datore di lavoro dell’uomo.

La vicenda ha profondamente provato la donna che ha visto sconvolte le sue abitudini di vita tanto da decidersi a denunciare i fatti ai carabinieri. La procura della repubblica sottolinea l’efficacia della sinergia fra la polizia giudiziaria e gli organi giudiziari e la tempestività nell’adozione della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, quale primo atto a sua tutela, il quale, viene ricordato, può essere seguito da misure cautelari progressivamente più gravi e restrittive, qualora l’autore del reato non ottemperi alle prescrizioni impostegli.

E’ importante comunque che comportamenti come quello descritto nella vicenda, siano denunciati alle autorità perché gli strumenti che l’attuale normativa pone a disposizione degli inquirenti per la tutela delle vittime, sono incisivi ed efficaci.

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