Il nuovo presidente della Provincia di Arezzo arriva da Montevarchi ed è Silvia Chiassai Martini, attuale primo cittadino montevarchino. Le elezioni di secondo livello, quindi aperte solo a consiglieri comunali e sindaci, hanno dato il loro verdetto verso le 2.30 di oggi, giovedì 1 novembre, dopo un lungo spoglio.
Silvia Chiassai Martini, candidata del centrodestra, ha prevalso sul sindaco di Civitella in Val di Chiana Ginetta Menchetti, candidata per il centrosinistra. Lo scarto tra le due candidate è di 684 voti ponderati (il voto, infatti, era ponderato a seconda della dimensione del Comune di elezione di sindaci o consiglieri). Alle urne si sono presentati 425 elettori su 494, con una percentuale di affluenza leggermente più alta dell'86%.
Chiassai ha già messo a segno due primati: è il primo presidente donna di centrodestra alla guida della Provincia, ma è anche il primo presidente di centrodestra. Grande soddisfazione per Montevarchi e per il deputato Stefano Mugnai (Forza Italia), che ha sottolineato come ben due province 'azzurre' siano presenti nella Toscana un tempo definita 'rossa'.
"Abbiamo fatto la storia dopo settanta anni. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, era ambizioso, ma uniti ce l'abbiamo fatta. La collaborazione e la compattezza di tutti sono stati alla base del successo" sono le prime parole da presidente di Chiassai.
Presidente provincia Arezzo, il rammarico del coordinatore aretino del PD Albano Ricci
"L’esito delle elezioni provinciali consegna una sconfitta amara per il centrosinistra. Resa ancora più cruda dalla preoccupante fragilità di tenuta del nostro partito: un’astensione pesante, assenze, superficialità, conti che non tornano. Ancora una volta emerge tutta la nostra debolezza, la nostra propensione al distinguersi, al contarsi, a regolare in modo non palese conflitti interni.
Ginetta Menchetti era un ottimo candidato: esperta, competente, sindaco stimato. La sua storia personale, la sua energia sarebbero stati valori aggiunti per un incarico così delicato. Ringraziamo lei e tutti i candidati per aver insegnato alla nostra comunità così tanto in questa fase: umiltà, responsabilità, serietà, semplicità. Anche questa sconfitta esige una ripartenza, maturità e resistenza e un supplemento di coscienza e di impegno da parte di tutti. La responsabilità è grande ed è di tutti, nessuno escluso: la prima è mia, doveroso e leale ammetterlo.
Non verranno fatte cacce alle streghe o date facili colpe ma si apre una fase di confronto duro, di riflessione severa: ci sono tante sfide importanti, a partire dalle prossime amministrative, il cambiamento dentro di noi deve essere radicale. Non sono le singole persone a tenere un partito ma la loro capacità di mettersi in discussione e in rete. La rabbia e la delusione con il tempo devono tramutarsi in nuovo entusiasmo e orgoglio identitario. Abbiamo un impegno morale verso questo territorio: la difesa dei valori che lo hanno reso libero.
Auguriamo buon lavoro a tutti i nuovi consiglieri eletti e in particolar modo al neopresidente Silvia Chiassai".
Presidente Provincia Arezzo, Torselli (FdI) esulta
“Un sistema elettorale ridicolo, che svincola l’elezione dei presidenti delle province da quella dei relativi consigli e che segna, come era logico aspettarsi, una disaffezione senza precedenti; il tutto, frutto di una legge, quella voluta dall’ex Ministro Del Rio, se possibile, ancora più ridicola. Ciò nonostante, un altro pezzo della ‘fu rossa’ Toscana è caduto: con la vittoria di Silvia Chiassai alla presidenza della provincia di Arezzo, il centrodestra ha messo un ulteriore tassello al processo di liberazione della Toscana che si concluderà con la vittoria alle regionali del 2020”. Questo è quanto dichiara Francesco Torselli, portavoce regionale di Fratelli d’Italia in Toscana.
“Voglio però fare i complimenti più sentiti - prosegue Torselli - ad Ezio Lucacci ed a Giammarco Simi, neo eletti, rispettivamente, nei consigli provinciali di Arezzo e Massa. Con la loro elezione, Fratelli d’Italia si conferma seconda forza del centrodestra in Toscana e colonna imprescindibile dell’alleanza che sta ottenendo un successo dietro l’altro, in attesa di liberare, quanto prima, anche Firenze, Prato e Livorno”.
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