Storia e ricordo, a Poggibonsi 'viaggio' degli studenti nella Grande Guerra

Il nome dei 200 poggibonsesi morti nella Prima Guerra Mondiale sono riecheggiati stamani nella sala maggiore del teatro Politeama di Poggibonsi, letti dagli studente della 3B media Marmocchi e 3F media Leonardo da Vinci. Si è trattato di un nuova appuntamento degli eventi organizzati per ricordare i 100 anni dalla fine della Grande Guerra e che termineranno il 4 novembre. Sul palco del teatro i ragazzi, coordinati dalle insegnanti Silvia Cortigiano e Rita Aminti, hanno presentato il libro che raccoglie il loro lavoro di ricerca sulle vie di Poggibonsi che richiamano la Prima Guerra Mondiale e sulle lapidi dei morti poggibonsesi nel cimitero comunale. Leggere le lapidi è stato come sfogliare pagine di Storia pesanti come il carico di sofferenza che si portano dietro da 100 anni. I ragazzi delle scuole medie del territorio hanno conosciuto quei giovani che diedero "la vita ed ebbero in cambio una croce". L'esperienza degli studenti si è tradotta in un libro, “Viaggio nella Grande Guerra” che unisce il dolore privato al ricordo pubblico che si fa memoria e che è stato presentato stamani ad altri studenti, alle classi del liceo Volta, a quelle del Roncalli e tutti gli alunni della scuole medie poggibonsesi.

Lapidi come pagine di Storia da sfogliare. «All'inizio aveva prevalso il senso di smarrimento in ragazzini di 13 anni che si sono trovati di fronte alla morte. Poi è stata una scoperta. Le lapidi sono memoria,  la memoria è storia e la storia è maestra di vita. Gli epitaffi hanno commosso i ragazzi perché le lapidi hanno reso vicini e reali fatti e tragedie che lette sui libri sembrano lontane, irreali», commenta la professoressa Silvia Cortigiano della media Marmocchi. «Abbiamo scoperto giovani poggibonsesi morti proprio in quelle battaglie a cui Poggibonsi ha dedicato vie, come Montegrappa o Col di Lana, e scoperto giovani poco più grandi di loro, come Socrate Sardelli che morì nel 1915 a guerra penna iniziata, a soli 18 anni».

Il dolore privato che si fa pubblico. Le lapidi sono pietre della memoria che hanno fatto scoprire un mondo lontano un secolo, ma vicino nei sentimenti, di ragazzi non ancora maggiorenni anni partiti alla guerra e morti dopo pochi giorni pieni di entusiasmo. Storie di una generazione che non ha potuto vivere amori, sogni, vita ma il cui ricordo rimane scritto in lettere, diari, e nelle frasi scritte sulle lapidi che ricordano il loro coraggio. «Questo progetto ha insegnato loro ad alzare il naso dal telefonino ed a porsi delle domande riflettendo su cose che spesso neppure notano. Eppure la storia li aspettava sulle strade che percorrono sempre, lì hanno incontrato eroi, ragazzi anche poco più grandi di loro che cento anni prima furono chiamati a partecipare ad una guerra e che morirono lontano da casa. Sicuramente questo ha fatto apprezzare ancora di più il mondo di pace in cui vivono», ha sottolineato Rita Aminti, professoressa della Leonardo Da Vinci.

Il ricordo da sfogliare come un libro. Il progetto e la realizzazione del libro, sono stati curati da Fiorella Cilemmi aiutata da Claudio Lucii. «L'idea è nata lo scorso anno con il tema, appunto, legato alla Prima Guerra e in particolare le lapidi dei caduti di Poggibonsi e la toponomastica di vie e piazze dedicate ai luoghi e ai caduti». Oltre alla presentazione alla presenza dell'assessore Nicola Berti, la mattinata è stata caratterizzata dai canti contro la guerra di Letizia Fuochi, da una introduzione di Claudio Biscarini e dalla visione del film La Grande Guerra.

Celebrazioni e iniziative sono finite in un calendario di eventi “Da Caporetto a Vittorio Veneto” che terminerà il 4 novembre, coordinato dal Comitato Poggibonsese per il Centenario della Prima Guerra Mondiale con Astop, Unuci Siena, Unicoop Firenze in collaborazione con Via Maestra e con il patrocinio del Comune di Poggibonsi.

Fonte: Comune di Poggibonsi - Ufficio Stampa

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