Quando si parla di assicurazioni auto o moto (ma non solo di queste) spunta sempre fuori “la franchigia”, ma che cosa sia esattamente pochi lo sanno e molti lo scoprono solo quando in caso di sinistro devono purtroppo aprire il portafogli. La presenza o meno della franchigia in una polizza incide sul premio annuale ed è per questo che spesso viene inclusa dagli automobilisti pur di spendere meno, anche se di certo non è una cosa vantaggiosa e sarebbe da evitare.
Le compagnie assicurative, tuttavia, che escludono la franchigia sono però purtroppo poche: una di queste è ConTe. Per provare a vedere quanto spenderesti con la tua polizza auto senza la franchigia, prova a fare un preventivo sul sito di ConTe.it, ti accorgerai che in fondo è possibile risparmiare anche senza dover scendere a compromessi per te in fondo svantaggiosi.
Introdurre la franchigia nella propria copertura RC Auto se può convenire per pagare meno di premio e in un certo senso per il Bonus Malus, vuol sempre dire dover sborsare di propria tasca in caso di incidente, cosa non sempre gradevole.
Che cos’è e quali sono le due tipologie di franchigia
La franchigia è in sostanza quella parte di danno che, in caso di sinistro, resta a carico dell’assicurato e rappresenta il valore sotto al quale la compagnia non riconosce alcun indennizzo. La franchigia si distingue di solito fra la franchigia relativa e quella assoluta.
-La franchigia relativa è definita sul contratto con una precisa cifra di denaro sotto alla quale il sottoscrivente non ha diritto a nessun indennizzo. Se i danni superano questo importo, invece, l’assicurazione copre l’intero danno, cioè il rimborso che riceve è pieno. Maggiore è la franchigia, di conseguenza, peggiori sono le condizioni.
-La franchigia assoluta, sempre definita da una somma nero su bianco, è come nel caso precedente la cifra entro la quale i danni vengono pagati dall’assicurato, ma le condizioni in caso di danni di importo superiore, quindi dove la compagnia deve pagare sono diverse. Nella formula assoluta, infatti, l’assicurazione non paga l’intero importo del danno come nel caso precedente, ma solo la differenza fra questo e la franchigia. In sostanza qualcosa, in tutti i casi, il sottoscrivente purtroppo deve pagare.
Nelle coperture delle autovetture molto spesso la franchigia è assoluta, ma ovviamente dipende dai casi. La franchigia proprio perché di fatto non è a vantaggio dell’assicurato non è una clausola obbligatoria, ma accessoria e infatti le compagnie migliori la evitano.
Franchigia e scoperto
Molte volte si confondono franchigia e scoperto poiché rappresentano entrambe due spese che pesano sull'assicurato. In realtà però sono due cose diverse. La franchigia è espressa con una somma in denaro, mentre lo scoperto ha un valore percentuale.
Se nel primo caso la cifra è tale e definita al momento del contratto, nel secondo, trattandosi di un valore percentuale relativo al danno, il suo importo si potrà calcolare solo una volta fatta la perizia. Lo scoperto si associa di solito alle garanzie accessorie, come per esempio la polizza Kasko, che mediamente, ad esempio, ha uno scoperto del 10% e una franchigia di 500 euro. Franchigia e scoperto, fanno pagare meno l’assicurazione, ma ovviamente hanno anche risvolti negativi e per questo sono clausole da cui dovrebbe guardarsi chi è propenso ad avere sinistri.