Giornata dell’Unità Nazionale: a Empoli cerimonia e anche uno spettacolo

Messa alla Collegiata e poi sarà deposta una corona al monumento di piazza della Vittoria


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Il 4 novembre è la ‘Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate’, in ricordo del 4 novembre 1918, anniversario della fine della prima guerra mondiale per l’Italia. Quest’anno ricorre il 100° Anniversario e anche a Empoli, come nel resto d’Italia, si ricordano i caduti di tutte le guerre con una celebrazione, ‘per non dimenticare la brutalità della guerra, per commemorare i caduti affinché il loro ricordo ci stimoli ogni giorno a lavorare per la pace, la non violenza, la democrazia’ – come si legge nel manifesto preparato dal Comune.

CERIMONIA - Alle 10.30 di domenica 4 novembre sarà celebrata, dal proposto Don Guido Engels, una santa messa in suffragio ai caduti di tutte le guerre nella Collegiata di Sant’Andrea, alla presenza di amministrazione comunale, forze dell’ordine, e cittadini che vorranno raccogliersi in questo momento di ricordo, di memoria storica. A seguire, sarà deposta una corona d’alloro al monumento dedicato ai caduti di piazza della Vittoria, recentemente restaurato.

SPETTACOLO - Lunedì 5 novembre è poi in programma un altro momento di riflessione, che si affida a un appuntamento culturale. A cura di Andrea Giuntini e dei Vincanto sarà messo in scena lo spettacolo ‘È il mio cuore il Paese più Straziato’. Appuntamento al cinema La Perla, alle 10 di lunedì, con tutte le scuole superiori empolese, ma l’evento è aperto anche a tutta la cittadinanza.

Una celebrazione per ricordare tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, di allora e di oggi, sperando che anche i nostri giovani ne traggano la giusta consapevolezza.

Saranno i musicisti dei Vincanto (trio dedito allo studio e alla riproposta della musica di tradizione orale italiana, attivo del 2003) e l’attore, molto noto e di grande esperienza, Andrea Giuntini, che con le loro letture e canzoni, accompagneranno gli studenti e il pubblico nei ricordi di quella guerra a cento anni di distanza.

Il titolo dello spettacolo riporta alle menti all’opera commovente di Giuseppe Ungaretti ed il suo San Martino del Carso: Di queste case/Non è rimasto/Che qualche/Brandello di muro/Di tanti/Che mi corrispondevano/Non è rimasto/Neppure tanto/Ma nel cuore/Nessuna croce manca/E’ il mio cuore/Il paese più straziato. Da qui l’immagine di un paese distrutto dalla guerra, San Martino del Carso, che diventa per il poeta l’equivalente delle distruzioni racchiuse nel suo cuore, causate dalla dolorosa perdita di tanti amici cari. Ed è l’uomo che resta annullato dalla guerra.

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Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa

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