Domenica 28 ottobre si è celebrata, come ogni anno, il Gran Magal: la più grande festa del muridismo che rappresenta la più importante corrente dell’Islam nella comunità senegalese. Idealmente la festa rappresenta la congiunzione tra tradizione religiosa e approfondimento di temi di stretta attualità. Accanto al culto, infatti, è sempre presente l’insegnamento attraverso il lavoro e la solidarietà.
La Toscana è terra ospitale. E eventi di questo tipo, come il Gran Magal che si è tenuto ieri a pisa, è la dimostrazione dell’accoglienza di cui siamo capaci. Anche se, inevitabilmente, la festa di quest’anno si inserisce nel contesto politico e sociale che il nostro Paese sta vivendo. E’ verto, la maggioranza degli italiani non è razzista. Tuttavia episodi che richiamano esplicitamente alla xenofobia e al razzismo non vanno sottovalutati, né giustificati in nessun modo, ma compresi in una cornice che scaturisce spesso dalla crisi economica che ha colpito tante famiglie facendo dilagare il fenomeno della povertà. Non possiamo cedere a chi propone ricette facili e immediate per arginare il fenomeno migratorio pensando al contempo di risolvere così il problema della povertà e del lavoro nel nostro Paese. Non è innescando una guerra tra poveri che riusciremo a restituire la dignità a tante famiglie che soffrono.
Tanto per fare un’esempio, è incomprensibile l’esclusione dei cittadini stranieri dal reddito di cittadinanza. Perché escludere a prescindere cittadini regolari? Tutti i cittadini italiani che vivono in stato di necessitò devono poter accedere ai contributi previsti dallo Stato. Anche il Decreto Salvini sui migranti non risolverà niente ma sarà un altro acceleratore di degrado: oggi chi arriva nel nostro Paese con un permesso umanitario e non troverà un lavoro scivolerà nella clandestinità con tutto ciò che ne consegue in termini di aiuto sociale e criminalità. Non solo, nei centri per il rimpatrio le persone potranno essere trattenute per 180 giorni e non più 90 come in precedenza, trasformando i centri in veri e propri ghetti. Spariranno gli SPRAR che sotto l’egida dei Comuni hanno accolto in questi anni i richiedenti asilo attuando programmi di vera integrazione.
Insomma, eventi come il Gran Magal sono fondamentali per continuare nel contrasto di fenomeno di xenofobia e razzismo attraverso la collaborazione e il dialogo. Tanto più che il 15% di chi ha festeggiato questa ricorrenza a Pisa è regolarmente cittadino italiano che vive, lavora, paga le tasse e vota nel nostro Paese. senza contare i bambini di terza generazione che ormai sono perfettamente integrati nel nostro sistema scolastico e formativo e che non possono essere esclusi per motivi etnici. Sono con il confronto quotidiano, a cominciare dal mondo del lavoro e dalle scuole, è possibile gettare le basi per una società multietnica che garantisce opportunità di crescita e sviluppo.
La UIL ha sempre creduto in questi valori, e in Toscana abbiamo sempre intrattenuto ottimi rapporti con la comunità senegalese nei luoghi di lavoro. Da tempo siamo a fianco dei lavoratori senegalesi, come a tutti i lavoratori stranieri, per far valere i diritti in tutti i luoghi di lavoro.
Triestina Maiolo, responsabile immigrazione per la UIL Toscana
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