“Capisco che dall'alto del suo profondo e inarrivabile superiore senso estetico il Soprintendente preferisca mantenere l'attuale collocazione delle bancarelle così vergognosamente stipate una sull'altra in piazza Manin, ma riponiamo la massima fiducia nel sindaco di Pisa e nel percorso da lui delineato in I commissione”.
A replicare alle parole del Soprintendente Andrea Muzzi è il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli: “Troppo facile parlare dall'alto della poltrona di Soprintendente e puntare il dito contro 44 imprese e famiglie che hanno tutto il diritto di lavorare e vivere dignitosamente. Per fortuna non è un podestà con poteri assoluti, ma in uno stato democratico e liberale, più che l'integralismo di un Soprintendente, a contare è la legge e il rispetto delle regole. Legge e rispetto delle competenze alle quali anche il Soprintendente deve comunque sottostare, proprio come chiunque altro”.
La fotografia del direttore è allarmante: “Le bancarelle del Duomo non possono e non devono più stare in piazza Manin, collocazione provvisoria esclusivamente per la durata dei lavori alle Sinopie, ridotte allo stremo e con gli incassi azzerati. Il rientro è una premessa fondamentale, prima che siano falcidiate e costrette a chiudere. D'altra parte, cosa c'è di più semplice e doveroso che rispettare le sentenze di due tribunali della Repubblica Italiana, Tar e Consiglio di Stato, che hanno stabilito l'assoluta temporaneità del trasferimento delle bancarelle del duomo e della necessità di rientrare all'interno della piazza una volta terminati i lavori, escludendo ogni modificazione definitiva della programmazione in materia di commercio su aree pubbliche?” - si domanda ancora Pieragnoli, che rilancia: “Su queste sentenze il Soprintendente non ha niente da dire? Fu peraltro lo stesso ministro Franceschini a dichiarare che il decreto Art Bonus introduce la possibilità di ritirare le concessioni di suolo pubblico ai comuni in accordo con le Soprintendenze, ma la competenza e la decisione è delle amministrazioni, non del Ministero. Se il Soprintendente non è adeguatamente aggiornato è bene che provveda quanto prima ad informarsi”.
“Inoltre, la Corte Costituzionale, con sentenza del 9 luglio 2015, ha dichiarato illegittimo l’articolo dell’Art Bonus che riguarda la possibilità di revocare le licenze commerciali su suolo pubblico nei siti di particolare valore artistico e monumentale” – conclude il direttore di ConfcommercioPisa: “Ad oggi, non esiste un solo atto normativo di modifica del Piano del Commercio attualmente in vigore che impedisca per legge il rientro degli operatori in piazza Duomo. La revoca eventuale delle licenze di suolo pubblico sono di esclusiva competenza del Comune attraverso il proprio piano del commercio e non certo del Soprintendente di turno. Insomma, noi crediamo che a trionfare non debba essere l'integralismo di cui il Soprintendente fa mostra, calpestando diritti legittimi sanciti e garantiti, ma il rispetto delle legge. Che deve valere per tutti, nessuno escluso”.
Fonte: Confcommercio Pisa - Ufficio Stampa
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