Popolano sempre più le giornate dei bambini. Attraverso la televisione, ma anche i gadget, i giochi, le app, l’abbigliamento. Sono Masha, Peppa Pig, Gatto Boy, i personaggi dei cartoon per la prima infanzia, spesso definiti “educativi”.
Ma quali modelli di infanzia e quali modelli di comportamento rappresentano sul piccolo schermo?
Prende spunto da queste domande il convegno “Cartoon educativi e immaginario infantile. Riflessioni pedagogiche sui testi animati per la prima infanzia”, in programma venerdì 26 ottobre presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze (ore 14,30 - I piano, Aula 5, via Laura 48 Firenze)
"Conosciamo davvero quei cartoni? Ad esempio, a guardarla bene Peppa Pig può essere un esempio di 'bambina-tiranna', che stabilisce le regole all'interno della famiglia - spiega l'organizzatore del convegno, Cosimo Di Bari, ricercatore di Pedagogia generale e sociale presso l'Ateneo fiorentino - La vivacità di Masha, con le sue musiche, i suoi colori, il suo dinamismo, rappresenta un contenuto adatto al bambino nei primi tre anni di vita? E, ancora, cosa significa combattere il male agli occhi di una bambina o di un bambino, come fanno ogni notte i PJ Masks?".
Il convegno offre l’occasione di conoscere meglio i cartoon che caratterizzano l’immaginario infantile per riconoscerne i possibili pericoli, ma anche per esplorarne le potenzialità; insieme alle produzioni più commerciali, spesso più finalizzate all’intrattenimento che all’educazione, saranno analizzati anche prodotti progettati e realizzati con una consapevolezza pedagogica.
Interverranno Franco Cambi, già docente di Pedagogia generale e sociale dell’Ateneo fiorentino, Flavia Bacchetti, docente di letteratura per l’infanzia, e altri ricercatori (Anna Antoniazzi, Irene Biemmi, Cosimo Di Bari, Luana Di Profio, Chiara Lepri, Chiara Tognolotti) che prenderanno in esame alcuni esempi di cartoni animati per la prima infanzia. Saranno anche presenti Francesco e Sergio Manfio, direttore generale e presidente del Gruppo Alcuni, realizzatori del cartoon italiano I Minicuccioli.
L’incontro è rivolto non sono soltanto agli studenti e studiosi, ma anche a educatrici, insegnanti e genitori. “L’auspicio – spiega ancora Di Bari – è quello di promuovere una maggiore sensibilizzazione degli adulti e dei genitori. La presenza di un adulto permette che vengano selezionati i contenuti più adeguati e che i tempi di fruizione siano contenuti. L’adulto può far sì che quei cartoon diventino lo stimolo per poi far giocare il bambino, cercando un riscontro nella vita reale”.
Fonte: Università degli Studi di Firenze - Ufficio Stampa
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