Truffe e minacce a minorenni per farsi consegnare soldi: denunciati baby estorsori

 

Episodi di truffe ed estorsione ai danni di studenti minorenni nel territorio di Montepulciano. Sarebbero almeno due i casi accertati dai carabinieri, ma non si esclude che possa trattarsi di un fenomeno più ampio.

Il primo caso riguarda un baby estorsore che per circa un anno ha estorto denaro ad un coetaneo di 17 anni per un totale di 5500 euro. Il ragazzo, residente a Montepulciano, di nazionalità bulgara, è stato denunciato dalla famiglia della vittima lo scorso febbraio. Tutto è iniziato nel settembre 2017 quando sono iniziate le prime richieste di denaro, poche decine di euro per comprarsi cibo e sigarette, poi le pretese sono diventate sempre maggiori costringendo la vittima a rubare soldi alla famiglia.

Le minacce, recapitate anche insistentemente su facebook, costringevano la vittima a pagare altrimenti "avrebbe passato un guaio". Il denaro veniva consegnato sempre in luoghi diversi tra cui la stazione dei bus di Montepulciano o ad Abbadia. Alla consegna dei soldi, necessari secondo il baby estorsore per "ripulire denaro sporco", non c’erano testimoni.

Il 17enne, prima di quest'ultima denuncia, era già stato segnalato da alcuni professori, per alcune richieste di denaro ad altri studenti, ma le indagini in quel caso finirono nel nulla perché le presunte vittime dichiararono di aver consegnato dei soldi ma per piccole cifre e senza nessuna pressione illecita.

Il baby estorsore è coinvolto anche in un altro episodio, questa volta ai danni di un 15enne con l'aiuto di un complice, un 16enne di origine bulgara anch'egli residente nei pressi di Montepulciano. La vittima avrebbe consegnato 4800 euro per partecipare ad un presunto investimento economico dal facile guadagno.

La vittima, ingolosito dal guadagno promesso dai due ragazzi bulgari, ha finito per prendere i soldi dalla cassaforte del padre.

Per avere notizia di eventuali, altri episodi del genere successi ad altri alunni di quest’area, il P.M. della Procura c/o il Tribunale per i Minorenni incaricato delle indagini ha autorizzato la pubblicazione di quanto accaduto.

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