Decreto Salvini, Pd e Mdp in Regione: "Accoglienza diffusa in Toscana modello unico"

“Le misure restrittive in materia di immigrazione contenute nel Decreto Salvini rischiano di minare il sistema toscano dell’accoglienza diffusa, di aumentare sacche di irregolarità e marginalità, facendo ricadere sugli enti locali un grosso carico gestionale. In Toscana il fenomeno è stato finora governato grazie a sforzi congiunti di Prefetture e amministrazione regionale. A fronte del modello di accoglienza diffusa e integrazione lavorativa messe in campo in questi anni, chiediamo alla Giunta regionale: di attivarsi nei confronti del Parlamento manifestando una ferma opposizione alle norme del decreto approvato il 4 ottobre scorso dall’esecutivo gialloverde; di perseguire, attraverso la collaborazione degli enti locali e delle associazioni del terzo settore, un modello sostenibile di integrazione con le comunità del territorio; di sollecitare un superamento dell’attuale gestione dell’immigrazione e dei richiedenti asilo in Italia, regolato, dal 2002, dalla Bossi-Fini, i cui effetti sono stati ampiamente negativi”. È quanto chiedono alla Giunta regionale Serena Spinelli, capogruppo Mdp e Leonardo Marras, capogruppo Pd, con la mozione “In merito agli effetti del Decreto legge 4 ottobre 2018, n.113 sulle politiche regionali di accoglienza per i richiedenti asilo”.

“Nella nostra regione sono presenti 11.058 tra richiedenti protezione internazionale e rifugiati (dati settembre2018): 9208 sono all’interno dei Cas e 1850 negli Sprar – continua Spinelli - Gli ospiti Cas sono dislocati in 828 strutture; ogni struttura accoglie in media 11 migranti. Il pressoché totale azzeramento di risorse destinate ai progetti Cas renderebbe economicamente insostenibile il modello dei piccoli centri diffusi nel territorio. Inoltre, con la limitazione dell’accoglienza negli Sprar ai soli titolari di protezione internazionale e ai minori stranieri non accompagnati, sui servizi territoriali ricadrà un peso gestionale enorme. Anche il modello di gestione dei flussi, basato sui rimpatri e sul trattenimento di chi non ha il permesso di soggiorno nei Cpr, si preannuncia particolarmente inefficiente, poiché semplicemente non esistono accordi con i Paesi di origine. Sbandierato come un decreto per aumentare la sicurezza, questo provvedimento, oltre che a non rispettare diritti umanitari e modelli efficienti, rischia di generare l’effetto opposto”.

“Il decreto del ministro dell’Interno viene sbandierato come una misura per aumentare la sicurezza ma, realmente, rischia soltanto di aumentare disagi e costi oltre ad esasperare situazioni già complesse – commenta Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana –. Rendere difficile o negare accoglienza a chi fugge da una guerra o è vittima di persecuzione politica o religiosa nel suo Paese va contro ogni principio del diritto internazionale; così come allungare i tempi di permanenza da 90 a 180 giorni nei centri di accoglienza non farà altro che rendere ancora più difficili situazioni già complesse socialmente; per non parlare dello Sprar che sarà fortemente ridimensionato per andare verso una gestione meno attenta all’integrazione e più pericolosamente tendente a considerare l’immigrato come un delinquente. Salvini e il Governo con questo Decreto di fatto bocciano la buona accoglienza, come quella che da tempo portiamo avanti in Toscana con il modello di accoglienza diffusa che è l’unico in grado di garantire effettiva integrazione e controllo, favoriscono la clandestinità rispetto all’integrazione; per questo chiediamo alla giunta di attivarsi in ogni sede e con ogni azione possibile per manifestare la piena contrarietà al provvedimento e chiederne l’immediata revisione”.

Fonte: Ufficio stampa e comunicazione Gruppo Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista

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