Caso Scieri, DiC: "Comune di Pisa si costituisca parte civile"

Lo scorso 31 agosto l’avvocato Emanuele Scieri avrebbe compiuto 45 anni, se solo il caso non l’avesse portato a Pisa per il servizio militare. La notte tra il 13 e il 14 agosto 1999, nella nostra città, in una caserma dello Stato, ha trovato una morte violenta in circostanze non ancora chiarite. Il suo corpo fu ritrovato alla Gamerra solo il pomeriggio del 16 agosto, tre giorni dopo la scomparsa.

L’archiviazione del caso nel 2000 non ha convinto la famiglia né tanti cittadini e cittadine che negli anni hanno continuato a chiedere che si giungesse alla verità su questa morte assurda. L’Amministrazione comunale di Pisa ha sempre sostenuto la riapertura del processo, che è finalmente giunta l’anno scorso dopo l’intenso lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Scieri. Ora sono tre gli indagati per omicidio volontario dal procuratore di Pisa, Alessandro Crini, di cui uno agli arresti domiciliari.

Ci auguriamo che finalmente cada il muro di omertà e complicità che per tutti questi anni ha intralciato l’emergere della verità, chiediamo che lo Stato faccia giustizia e restituisca alla famiglia Scieri la fiducia nella capacità delle istituzioni pubbliche di difendere i cittadini e le cittadine dalla violenza di alcuni suoi apparati. Questa violenza non deve più ripetersi: tragedie come quelle di Scieri, di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e tanti altri morti per la violenza di militari e forze dell’ordine non devono più accadere.

Per questo abbiamo presentato una mozione in cui chiediamo al Consiglio comunale e al Sindaco che il Comune di Pisa si costituisca parte civile in un eventuale processo Scieri, così come ha fatto il Comune di Siracusa. La solidarietà delle istituzioni deve farsi sentire e giustizia deve essere fatta nei confronti di chi ha ucciso Emanuele Scieri e di chi ha permesso che i responsabili siano rimasti coperti fino ad ora.

----------------------------

Mozione: Verità e giustizia per Emanuele Scieri

Considerato che la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri è stata istituita nel 2015, grazie a una pressione dal basso che ha visto partecipe in prima linea il Comune di Pisa, sin dalla partecipazione dell’allora sindaco Paolo Fontanelli alle esequie a Siracusa nel 1999, fino alla mozione approvata in Consiglio Comunale il 12 novembre 2014 che esprimeva «la propria solidarietà alla famiglia di Emanuele Scieri e reitera la richiesta di verità e giustizia; ritiene necessario, seguendo l’esempio del consiglio comunale di Siracusa, tornare a richiedere […] l’istituzione di tale commissione parlamentare, affinché attraverso di essa si accertino le responsabilità dell’accaduto, e si eliminino le cause per cui accadono episodi come quelli che hanno condotto alla morte del militare Scieri»;

Visto che la Commissione Parlamentare di inchiesta, dopo aver ascoltato circa 60 persone tra familiari, ex militari della caserma Gamerra, esperti, consulenti, magistrati, rappresentanti di associazioni, persone detenute, e dopo aver raccolto circa seimila pagine di atti, oltre i video, i filmati, ed i reperti, nella relazione del 12 dicembre 2017 ha concluso «che alla caserma Gamerra avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia; che i controlli in caserma non erano sufficienti ad evitare che, perfino dopo il contrappello, diversi paracadutisti uscissero dalla Caserma scavalcando il muro di cinta; che la zona dove fu ritrovato il cadavere di Emanuele Scieri era isolata, ma presidiata dagli anziani che la utilizzavano come spazio di rifugio e di svago, spazio in parte esente da regole e controlli».

Rilevato che la Commissione ha altresì accertato che il primo sopralluogo non venne effettuato dal nucleo speciale dei Carabinieri – RIS, e pertanto i rilievi - fondamentali nelle prime ore di un evento così drammatico - non sono stati effettuati con le dovute precauzioni;

Visto che il Procuratore della Repubblica di Pisa ha dichiarato alla stampa il 28 settembre 2017 che «la Commissione parlamentare d'inchiesta ha svolto un lavoro molto serio, approfondito che certamente è meritevole di essere ripreso anche sotto il profilo giudiziario», e che il 7 ottobre 2017 anche il Procuratore militare dichiarava di voler riaprire le indagini per gli aspetti di competenza, dichiarazioni che hanno portato alla riapertura dell'indagine nello stesso settembre 2017;

Tenuto conto che il 1º agosto u.s. è stato arrestato ai domiciliari, con l’accusa di omicidio volontario in concorso Alessandro Panella, 39 anni, di Cerveteri (Roma), all’epoca dei fatti caporale dei parà alla Smipar e che per lo stesso reato sono indagati due ex commilitoni, uno dei quali ancora nell’esercito;

Tenuto conto che agli inizi di settembre 2018 il Tribunale del riesame ha riconfermato gli arresti domiciliari di Alessandro Panella;

Presa in considerazione la recente perquisizione della caserma Gamerra compiuta dalla polizia scientifica il 26 settembre u.s. al fine, secondo quanto riportato dalla stampa, di «trovare elementi nuovi che potrebbero essere ancora presenti nel luogo della tragedia»;

Tenuto conto che la pista della pratica del nonnismo fu ai tempi delle prime indagini ignorata e insabbiata tanto che come scrive lo stesso giudice delle indagini preliminari, «non era adeguatamente contrastata»;

Tenuto conto che dentro e fuori la caserma è stato alzato un vero e proprio muro di silenzio che pesa enormemente sulla credibilità e responsabilità delle istituzioni militari;

Il Consiglio Comunale

Esprime ancora una volta la propria vicinanza e sostegno alla famiglia e agli amici di Emanuele Scieri, grazie al cui impegno in tutti questi anni è stata tenuta viva l’attenzione su una morte che altrimenti sarebbe rimasta relegata tra i misteri irrisolti d’Italia;

Fa appello ai vertici della Folgore affinché finalmente siano dati tutti i chiarimenti dovuti per fare luce sull’omicidio di Emanuele Scieri rompendo quella trama di silenzi, omissioni e mancanza di collaborazione nelle indagini svolte fino ad ora;

Impegna il sindaco e la giunta

A costituirsi parte civile nell’eventuale processo Scieri, così come già dichiarato anche dal sindaco del Comune di Siracusa.

 

Francesco Auletta, Diritti in comune: Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile

Notizie correlate



Tutte le notizie di Pisa

<< Indietro

torna a inizio pagina