Fermata del bus: un gruppo di ragazzini parla della mattinata scolastica. Alcuni che frequentano l’Istituto Tecnico Ferraris-Brunelleschi raccontano entusiasti della mattinata passata al cinema a vedere il film “Wonder” (durante il quale, tra l’altro, ho pianto come una bimba), una ragazzina di un’altra scuola presente alla conversazione se ne esce con “Per forza, all’ITI non fanno nulla, lo dico anche alcuni prof”.
Ora, tralasciando quello che questi ragazzi sentono in giro e che perciò riportano totalmente a caso senza essere consapevoli di ciò di cui stanno parlando, quello che mi chiedo è: perché dei docenti devono criticare in modo non costruttivo e assolutamente inappropriato altre scuole? I ragazzi che “non fanno nulla” ci sono in tutte le scuole e vi posso assicurare che se, in quasi cinque anni di scuola, davvero non avessi fatto niente come si dice in giro, non sarei in Quinta in tempo, non sarei la persona appassionata che sono e non aspirerei, come tanti ragazzi, a continuare il mio percorso scolastico dopo il diploma.
Essendo coinvolta da quattro anni nelle attività extra scolastiche dell’Istituto e combattendo ogni giorno contro questi stereotipi insieme ai docenti, mi delude vedere che per colpa di “voci” diversi ragazzi scelgono la mia scuola (e la definiscono “mia” perché è così che la sento) basandosi solo sull’idea di “non fare nulla” e non in base alle aspirazioni sul proprio futuro.
Conclusioni (appassionate):
1) Evitare di parlare senza sapere, poteste ritrovarvi a “blaterare”.
2) Ringrazio caldamente quei docenti che screditano gli istituti tecnici perché, nel far così, danno la forza a noi ragazzi (parte attiva della scuola) di continuare e di credere sempre di più nei pomeriggi passati a scuola, nelle mattine d’estate passate a pensare, “sclerare” e poi gioire per i nostri risultati… Tempo che avremmo potuto passare a “non far nulla” ma che abbiamo deciso di impiegare a cercare di far evolvere (nel nostro piccolo) la mentalità di persone piene di pregiudizi.
P.S per chiunque abbia voglia di contraddirmi o smentirmi, sarò lieta di discutere davanti a un caffè.
Fatima Ferraro, I.I.S “Ferraris-Brunelleschi” Empoli
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