In rete tutto è attaccabile. Pirati informatici, si racconta nel pomeriggio in uno degli eventi dell'Internet Festival di Pisa, hanno preso d'assalto i Pos di un'azienda passando dalle rete che collegava gli impianti di condizionamento. Altri hanno attaccato un albergo bloccando le porte elettroniche e chiedendo soldi per liberare i clienti, così come a molti è accaduto per i dati conservati negli hard disk. Un problema, se non ne era stata fatta una copia. C'è chi ha fatto razzia di dati personali passando attraverso i giocattoli di casa oppure dai sistemi di domotica. E poi c'è chi usa il cyber come un vero e proprio terreno di una guerra ‘ibrida' che si combatte tra le nazioni.
I costi del crimine cibernetico, si stima e si racconta sempre all'Internet Festival, ammontano all'intero Pil dell'Austria. C'è sicuramente un bisogno di alfabetizzazione digitale delle piccole e medie imprese, una sfida su cui la Regione è impegnata. A Pisa stamani è stato inaugurato il primo centro di competenza regionale per la cybersecurity, l'unico al momento in tutta Italia. "La Ue stanzierà due miliardi di euro per il prossimo settennato per la sicurezza informatica – ricorda l'assess ore all'innovazione della Toscana, Vittorio Bugli - Sono pochi ma è un punto di partenza. Se arriveranno anche in Toscana, li utilizzeremo nel centro".
Nell'incontro alla Scuola Normale nel pomeriggio si parla di cybersecurity come bene comune e di quello che istituzioni pubbliche, imprese e mondo della ricerca insieme possono fare a tutela di cittadini e aziende. "Ma un bene comune - rovescia la prospettiva l'assessore – sono anzitutto i dati dei cittadini e gli open data della pubblica amministrazione, che vengono utilizzati in modo gratuito da poche multinazionali nel mondo e vengono restituiti sotto forma di servizi a pagamento". "Finché noi rimaniamo nel tecnicismo – sintetizza - non risolveremo il problema. Bisogna che questo tecnicismo diventi dibattito pubblico di tutti i cittadini e della politica".
La cybersecurity, oltre che un tema urgente, è un settore che può portare anche sviluppo e posti di lavoro. A Pisa c'è un master per formare esperti in sicurezza informatica. Il problema, come per altri settori, è la fuga di cervelli all'estero. Nell'incontro c'è spazio poi per raccontare l'eccellenza della polizia postale italiana, diffusa su tutto il territorio in modo capillare: la nuova polizia postale che si occupa di reati informatici è nata nel 1998, le cyberdivision dell'Fbi negli Stati Uniti arrivano solo nel 2002. E si parla anche di intelligenza artificiale nelle aule di tribunale, non senza qualche punto interrogativo.
"L'attività interpretativa di una norma è anche creatività – domanda Gianluigi Ferrari dell'Università di Pisa - , soprattutto nei sistemi di com mon law Ma il rischio non è che l'intelligenza artificiale, allenata sui precedenti, replichi i pregiudizi, senza innovazione?". Conclusione: "Non avremo mai i giudici robot – dice il vice presidente uscente del Csm Giovanni Legnini- I cancellieri robot però forse sì".
La Toscana, anche nella digitalizzazione del processo telematico, può vantare comunque un'eccellenza. "Qui – ricorda l'assessore Bugli - l'accesso alle cancellerie del processo civile è già realtà da diversi anni, utilizzato dai cittadini e anche da numerosi avvocati. Ora lo stiamo sperimentando, assieme al Ministero, anche per la Cassazione". "Ugualmente – prosegue - abbiamo investito e stiamo investendo sul cloud e data center regionale: per consentire a tutte i Comuni, anche quelli piccoli, di aver servizi migliori e maggiore sicurezza ottimizzando i costi. E' una piattaforma aperta e il rischio di attacchi informatici ha indotto già molti a convincersi della necessità a fare squadra". Un lavoro che trova il suo completamento nello sforzo di portare internet veloce ovunque in Toscana, anche ne lla are
Fonte: Regione Toscana
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