"Leggo su La Repubblica di oggi dei problemi, che non sono certo nuovi, delle carceri toscane, quindi anche di Sollicciano. Il garante dei detenuti Franco Corleone interviene appunto rifacendo l'elenco delle criticità vecchie e nuove. Disservizi, mancanza di personale, mancata riforma dell’ordinamento giudiziario e a Firenze in particolare il problema delle sezioni psichiatriche.
A Sollicciano è predisposta la sezione psichiatrica ma non è stata collaudata, gli otto posti di assistenza psichiatrica vuoti. Tutto questo degenera poi nei fatti di violenza dei detenuti verso gli agenti ma anche verso se stessi o addirittura dei figli come recentemente accaduto.
Per richiamare l’attenzione su tali problemi il garante ha indetto uno sciopero della fame. La mia solidarietà a Corleone che sosterrò con l'azione politica con gli strumenti a disposizione, con i lavori della commissione competente per portare poi la discussione in Consiglio Comunale e farne scaturire un atto concreto.
A Firenze non si è ancora trovato un luogo per ospitare i detenuti in semilibertà, quei detenuti che alla fine del lavoro devono rientrare in istituto. Ne parlavo già cinque anni fa, durante la mia precedente consiliatura. Attualmente i semiliberi sono al Gozzini, ma in quella sede il Garante ci vorrebbe la “casa delle donne”. L’idea sarebbe quindi quella di utilizzare un edificio vuoto, San Salvi era stata la prima ipotesi, per ospitare i 30-40 detenuti in semilibertà.
L’impegno verso le carceri non si è concluso per me alla fine del primo mandato, sono sempre presidente della “inesistente Polisportiva di Sollicciano”, in attesa di riprendere l’attività una volta finito il campo da gioco in costruzione (da molti anni), all’interno di Sollicciano, ma si sa il tempo lì non manca… Collaboro sempre con Cruccolini garante Comunale anche come membro della LIDU, Lega Italiana per i Diritti Umani.
Adesso, rientrato finalmente in consiglio comunale, intendo riprendere il mio lavoro istituzionale a favore del carcere di Sollicciano, detenuti e Polizia penitenziaria, entrambi vittime dei problemi del carcere.
In clima di campagna elettorale rafforzo il mio impegno in tal senso senza timore di essere additato come cercatore di voti: si sa che il carcere non porta voti, ma è una battaglia di umanità che sento di dover combattere".
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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