Operazione 'Nigerian connection', in carcere anche l'utimo spacciatore

Era l’ultimo dei destinatari dell’ordine di custodia cautelare in carcere dell’operazione “NIGERIAN CONNECTION”. Ora anche per E.F. trentenne di nazionalità nigeriana, richiedente asilo si sono aperte le porte del carcere di Arezzo. L’uomo era sfuggito al blitz degli 80 uomini dell’Arma effettuato ieri mattina all’alba.

Sono quindi 9 nigeriani arrestati dai militari del Nucleo Investigativo che hanno condotto le indagini, di cui uno sorpreso ieri in flagranza di reato ed in possesso di trenta grammi tra eroina i cocaina suddivisa in dosi e pronta per essere spacciata. I ruoli svolti da ciascuno degli indagati sono stati compiutamente accertati dai carabinieri del Nucleo Investigativo: alcuni dei prevenuti svolgevano la funzione di esecutori materiali delle cessioni e di agenti riscossori, altri quella di incaricati dei contatti telefonici, di organizzatori degli abboccamenti e ricettori degli ordinativi, altri ancora cumulavano entrambi i ruoli occupandosi anche dell’attività di coordinamento dello spaccio al minuto.

In particolare lo svolgimento dell’attività illecita prevedeva l’attivazione dietro richiesta telefonica del cessionario, l’accordo con lo spacciatore sull’incontro e sulla quantità di droga da vendere o cedere, ulteriore contatto di conferma, coordinamento con l’esecutore materiale della cessione. Materiale e sostanze per il “taglio” dello stupefacente erano sistematicamente approvvigionate sul web. L’arresto ed il positivo bilancio dell’operazione è il risultato di un’indagine avviata a fine 2017 e sviluppata con le tradizionali tecniche investigative sul campo, ovvero servizi di osservazione, controllo e pedinamento.

Fonte: Carabinieri di Arezzo

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