La rinuncia del Presidente Rossi alla vendita delle azioni della Regione Toscana in Terme di Montecatini S.p.A. è una svolta fondamentale per il futuro della Città di Montecatini Terme e rappresenta in pieno la volontà del Comune e dei cittadini montecatinesi.
Siamo consapevoli che la rigenerazione del patrimonio termale e l'arricchimento dell'offerta richiedano investimenti privati, ma le privatizzazioni possono essere realizzate in diversi modi e una vendita secca dell'intero patrimonio tramite non ci ha mai visti favorevoli, tanto che il Comune di Montecatini Terme ha sempre confermato la strategicità della sua partecipazione.
Questo per 3 motivi:
1) con la vendita della società tramite una sorta di asta pubblica noi cittadini perdiamo immediatamente, definitivamente e a prezzi di mercato non in linea con suo il valore storico e artistico la proprietà di un patrimonio che occupa vasta parte della Città e ne rappresenta la storia e il futuro
2) la storia ci insegna che è un errore pretendere di recuperare e rilanciare tutto in un'unica soluzione, come è stato fatto con la privatizzazione della gestione affidata agli ascolani e come è stato fatto con il piano industriale finanziato dal pool di banche guidato da BNL
3) esistono degli stabilimenti, quali ad esempio il Tettuccio ma non solo, che per la nostra Città non potranno mai avere un prezzo e devono restare dei cittadini montecatinesi.
Adesso che il Presidente della Regione ha bloccato la vendita della società, richiamando nel decreto l'impegno, la serietà e i risultati raggiunti grazie ad un lavoro di squadra, il programma da seguire per noi è chiaro ed è già in stato avanzato di realizzazione.
La proprietà e la società, rappresentati da Regione, Comune e Amministratore Unico, dovranno da un lato proseguire nel piano di risanamento del vecchio debito, faticosamente avviato, e dall'altro dovranno dare avvio a processi di privatizzazione, tramite concessioni, locazioni o vendite degli immobili sulla base di progetti inseriti in una visione complessiva di Città e coerenti con le esigenze dell'intero sistema socioeconomico cittadino, sviluppando varie offerte.
E' difatti impensabile tornare alla città dell'industria termale novecentesca, alimentata dallo Stato tramite trasferimenti monetari a copertura delle perdite gestionali, prescrizioni curative, rimborsi spese ai clienti termali. Oggi siamo in un'altra epoca e la città deve necessariamente moltiplicare e diversificare la sua offerta, favorendo di conseguenza investimenti privati nelle proprietà termali quali, ad esempio, centri di wellness, attività culturali, sanitarie, ludiche e sportive. I benefici di queste azioni sui bilanci della società, associati anche al futuro ingresso in Unesco, consentiranno inoltre di avviare gli interventi conservativi e di restauro in primo luogo presso lo stabilimento Tettuccio, che insieme allo stabilimento Redi rappresenta il cardine dell'offerta termale idropinica e riabilitativa, inserita a pieno titolo nel sistema sanitario regionale.
Il primo intervento in questa direzione, quello più atteso da tutta la Città è la pubblicazione da parte della società Terme di Montecatini S.p.A. dell'avviso per l'affidamento delle Leopoldine, rivolto a soggetti referenziati e finanziariamente solidi, interessati a realizzare un nuovo progetto sostenibile di centro termale e di wellness.
Questo storico passo, che auspichiamo possa dare in pochi mesi alla Città un gestore degno del suo nome e dello stabilimento che rileverà in gestione, è il frutto di un silenzioso, difficile eincessante impegno portato avanti nell'esclusivo interesse di Montecatini Terme e dei montecatinesi.
Comune di Montecatini Terme
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