Sono da poco iniziati i lavori per la pulizia delle aree esterne dell’ex. Calzaturificio Lorbac e il Sindaco non perde l’occasione per rilasciare dichiarazioni per la propria campagna elettorale.
Nelle dichiarazioni, leggiamo di una struttura degradata per la quale il Comune ha richiesto questo intervento. Allora noi ci chiediamo se il Comune si è per caso reso conto della presenza di altre aree degradate del territorio. Cosa è stato fatto per tali zone? Forse si è limitato a contattare le proprietà chiedendo gentilmente di provvedere alla pulizia?
I risultati sono sotto gli occhi di tutti noi, ma non disperiamo che da qui a maggio qualcosa sarà fatto.
Per i prossimi mesi, ci aspettiamo, tutta una serie di “straordinari” reportage di interventi.
Dopo la zona Lorbac, sarà forse il turno delle pulizie anche per le aree urbane nella zona tra via Usciana e la zona sportiva? Poi forse vedremo altri articoli come quelli apparsi poco tempo fa, riguardo alla strabiliante efficacia della candeggina come igienizzante per i vicoli del centro storico?
Noi lanciamo una “sfida” al Sindaco e agli Assessori affinché, spinti dal pungolo delle elezioni, si impegnino con tutte le loro forze a realizzare tutti quegli interventi che in questi anni hanno promesso e più volte annunciato ai cittadini.
Ne saremo contenti e siamo convinti che tutti i Castelfranchesi meritino più rispetto al poco fatto e ai tanti errori di cui hanno subito le conseguenze.
Tornando alla questione dello stabilimento Lorbac, vorremo far notare che nelle ultime dichiarazioni il Sindaco non parla di apertura del supermercato, ma si limita a sottolineare che al momento alcun progetto è stato presentato.
Lasciando da parte le ipotesi su chi sia a conoscenza delle intenzioni della nuova proprietà sul futuro di quell’immobile, noi vogliamo comunque porre l’attenzione sui tanti punti insoluti.
Siamo molto dubbiosi sull’opportunità di insediamento di un supermercato in quel posto nato tanti anni fa per fini industriali quando nel capoluogo era stabile un florido contesto economico. All’epoca la fabbrica, vicina al centro (ancora abitato da tanti castelfranchesi) permetteva ai dipendenti di lavorare e vivere il paese con benefici per i commercianti locali e anche nella riduzione di spostamenti di persone pendolari.
Chi adesso, si fa tanto lustro del nuovo assetto della zona (peraltro senza spiegarne chiaramente i particolari) si è chiesto quale sarà il futuro dei pochissimi negozi ancora aperti nel centro storico con l’apertura di un supermercato nella zona? Su quali principi fonda l’idea che la presenza di un nuovo centro commerciale potrà dare nuovo impulso sociale alla zona? Ha ben in mente un piano sicurezza per la viabilità e per i parcheggi in quel punto così particolare tra i viali di circonvallazione e le scuole?
Non sarebbe meglio utilizzare il complesso immobiliare per attività di servizi o culturali che possano tornare a far vivere davvero il capoluogo? Soprattutto ci preme dare un monito affinché questa operazione non si trasformi in un boomerang a spese della collettività.
Per quell’immobile vedremmo molto bene altri tipi di utilizzo, abbiamo diverse idee che svilupperemo nei prossimi nostri incontri e soprattutto parlando con i cittadini e le associazioni del nostro territorio e se poi ce ne daranno la possibilità, le potremmo proporre anche alla dirigenza dell’Unicoop Firenze.
Castelfranco di Sotto 5 Stelle
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