Queste le dichiarazioni di Luca Milani, Consigliere del Partito Democratico, in vista della partecipazione, domani, alla Marcia della Pace Perugia Assisi al fianco del Gonfalone della città di Firenze
“Così non va. Disponiamo di più ricchezze, conoscenze, istituzioni e mezzi di ogni altro tempo ma permettiamo che di giorno in giorno aumentino le disuguaglianze, le sofferenze, i conflitti, la disoccupazione e l’insicurezza di miliardi di persone. I numerosi progressi che abbiamo ottenuto in tanti campi ci aprono orizzonti impensati per migliorare le condizioni di vita di tutti e portare la pace laddove ancora non c’è.
Eppure rischiamo di essere travolti da numerosi problemi che abbiamo causato e che non abbiamo ancora risolto: dalla povertà, al cambiamento climatico, dalle guerre alle migrazioni.
Aggrediti per strada, insultati sul web, uccise in famiglia, morti sul lavoro, ammazzati in guerra, annegati in mare, respinti alle frontiere, abbandonati alla fame, torturati nelle carceri... Quello che sta succedendo a tante donne e bambini, giovani e anziani, fuori e dentro il nostro paese, è scandaloso. Dov’è finita la nostra umanità? Dove sono finiti il rispetto per l’altro, il sentimento della pietà, della compassione, il valore della solidarietà, la capacità di accogliere e condividere?
Dobbiamo reagire! Un clima di violenza e intolleranza diffusa ci sta soffocando. Non si tratta solo della nostra umanità. Alcune delle più importanti conquiste degli ultimi decenni rischiano di essere cancellate: l’universalità dei diritti umani, il diritto alla dignità di ogni persona, il principio di uguaglianza e di giustizia, il dovere di soccorrere, il principio di non respingimento, la democrazia, l’Europa, l’Onu…
Questa marcia serve per rimettere in-marcia i nostri sentimenti migliori ed è con questo spirito che la città di Firenze vuole partecipare ed essere protagonista.
Occorre una rinnovata fase di sviluppo dei diritti a partire da quelli umani e Firenze, per la sua storia, ha questa vocazione alla quale non deve rinunciare mai”.
Fonte: Comune di Firenze
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