Le Regioni agricole europee chiedono il mantenimento di una PAC forte

Le Regioni agricole europee chiedono il mantenimento di una PAC forte e rivendicano un ruolo centrale nella sua programmazione e attuazione. E' questo l'esito di una tavola rotonda organizzata a Strasburgo tra i rappresentanti della coalizione Agriregions (11 regioni europee tra le più importanti in campo agricolo) e 20 europarlamentari, riunione cui ha partecipato, per la Regione Toscana, l'assessore all'agricoltura Marco Remaschi.

Le Regioni sono preoccupate per il futuro della Pac (Politica agricola comune), che la Commissione Europea vorrebbe ridimensionato, in termini di budget, e rinazionalizzato, collocando la sua programmazione e gestione in modo esclusivo in capo agli Stati Membri. Di qui l'iniziativa di Stasburgo, promossa dalla Regione Bretagna, una delle regioni francesi a più forte vocazione agricola e agroalimentare. E' in questa iniziativa che le Agriregions (Bretagna, Toscana, Andalusia, Baviera, Castilla y Leon, Emilia-Romagna, Extremadura, Nuova Aquitania, Paesi della Loira, Wielkopolska e Baden-Württemberg) hanno presentato la loro posizione in relazione alla Pac.

"La Toscana – ha detto Marco Remaschi nel suo intervento - è un esempio di buone prassi nel campo delle politiche agricole e di sviluppo delle aree rurali e dovrà continuare ad esserlo anche nel post 2020. Per noi, la sfida più importante delle politiche future è quella di favorire i territori rurali come luoghi di produzione agricola. Non solo per "fare impresa" e lavorare in maniera competitiva e remunerativa, ma anche per assicurare luoghi dell'abitare, del turismo e del presidio delle risorse naturali del territorio. E' necessario orientare tutti gli sforzi possibili per valorizzare, salvaguardare, rafforzare la produzione primaria e ridare agli agricoltori forza e centralità nell'azione amministrativa. Per fare questo, è fondamentale mantenere un budget adeguato per lo sviluppo rurale. Poi, se l'obiett ivo principale della PAC è quello di programmare in funzione dei reali fabbisogni, è anche necessario mantenere il ruolo di centralità delle Regioni in modo che possano mettere in atto degli interventi il più possibile rispondenti alle reali esigenze territoriali individuate, con un processo di "regionalizzazione intelligente".

Nel suo intervento l'assessore si è anche soffermato su due aspetti emblematici dell'importanza di scelte operate a livello regionale: la progettazione integrata (multi misura), cui è stato destinato il 40% della dotazione finanziaria complessiva del Programma di Sviluppo Rurale, e la scelta di dotarsi di un organismo pagatore regionale (Artea).

Nel caso della progettazione integrata si tratta di una scelta finalizzata a favorire percorsi di aggregazione, integrazione e innovazione operati congiuntamente da più attori della filiera agro-alimentare (Progetti Integrati di Filiera), da più soggetti interessati agli aspetti ambientali (Progetti Integrati Territoriali) e da più tipologie di investimenti nell'ambito della stessa azienda agricola, con lo scopo di favorire il ricambio generazionale (Pacchetto Giovani).

Mentre nel caso di Artea si tratta di una scelta di efficienza e capacità di gestire, con una visione più strategica e sinergica, i vari strumenti di finanziamento, oltre alla capacità di mettere a disposizione un sistema digitale innovativo per l'agricoltore. Un sistema che potrà svilupparsi ulteriormente con nuovi servizi, come ad esempio quelli legati all'agricoltura di precisione.

Dello stesso tenore le varie presentazioni delle altre Regioni, che hanno manifestato l'esigenza di una semplificazione della PAC, che però non sia ridotta ad una mera questione amministrativa, escludendo le Regioni dai processi decisionali a discapito dell'efficienza e capacità di cogliere le reali esigenze locali, spesso molto specifiche e puntuali.

L'evento si è concluso con l'impegno dei europarlamentari presenti a mantenere uno stretto rapporto con la coalizione Agriregions per lavorare durante il processo legislativo al miglioramento dei testi proposti dalla Commissione. Un impegno che potrebbe protrarsi per tutto il 2019, alla luce del negoziato in corso sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale per il Post 2020.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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