"Il governo chieda ad Unicef di agire in sede legale per stabilire le responsabilità nella vicenda dei fondi destinati ai bambini africani finiti nelle casse della società 'Play Therapy Africa' dei Fratelli Conticini, a cui l'organizzazione dell'Onu ha versato 3,8 milioni. Nell'inchiesta della Procura di Firenze è indagato, fra gli altri, il cognato dell'ex premier e segretario Pd Matteo Renzi: è un diritto legittimo della nostra nazione sapere dove siano finiti i soldi pubblici e se siano stati davvero utilizzati, come ipotizzano i magistrati, per l'acquisto di quote della Eventi 6 della madre e delle sorelle di Matteo Renzi e di altre società vicine alla famiglia. Se Unicef non presenterà la querela, necessaria per la procedibilità nel giudizio, il governo riduca i fondi destinati all'Onu e chieda all'organizzazione internazionale di non trasferire più all'Unicef i fondi provenienti dall'Italia". E' quanto afferma il parlamentare Giovanni Donzelli. Fratelli d'Italia a tal proposito ha presentato una mozione alla Camera dei Deputati.
"Nei giorni scorsi Unicef attraverso una nota - sottolinea Donzelli - ha fatto sapere di non essere intenzionata a sporgere querela. Purtroppo dopo che il governo Gentiloni, con un vergognoso colpo di mano approvata negli ultimi scampoli della scorsa legislatura, ha esteso la procedibilità a querela anche a questi reati, l'azione di Unicef è fondamentale per ottenere giustizia sull'ipotesi che a finire nelle casse di queste società, anziché ai bambini africani, siano stati soldi dei contribuenti italiani. Lo Stato italiano contribuisce ogni anno al bilancio delle Nazioni Unite, di cui Unicef fa parte, per circa 700 milioni di euro. Ancora una volta gli amici degli amici potrebbero farla franca - conclude Donzelli - sulla vicenda il Parlamento sarà chiamato a votare, ci aspettiamo dalla maggioranza governo chiarezza e coerenza di comportamento".
Fonte: Ufficio Stampa Giovanni Donzelli
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