Sarà l’Abate di San Miniato al Monte, Padre Bernardo Gianni, ad inaugurare la rassegna teologica “i linguaggi del divino” - 31a settimana teologica -, quest’anno intitolata “Rinascere dall’alto”. Il titolo prende spunto da un versetto del capitolo terzo del Vangelo di Giovanni, dove Gesù, in dialogo con Nicodemo – inquieto personaggio in ricerca della verità – traccia un piccolo, ma significativo e sempre attuale, ‘vocabolario’ di spiritualità.
“I linguaggi del divino” attraverseranno tutto il mese di ottobre, con un cartellone ricco di relatori di primo piano, come Ermes Ronchi e Goffredo Boselli. La conclusione sarà invece affidata ad una tavola rotonda sul tema del lavoro con Enrico Letta, Enrico Giovannini e Mons. Filippo Santoro, vescovo di Taranto.
Il primo appuntamento è per venerdì 5 ottobre nel Battistero di San Giovanni in corte a partire dalle 17.30, per riflettere insieme a Padre Bernardo e al vescovo Tardelli sul tema della spiritualità in una prospettiva dialogica con le “cose della terra”, cioè la complessità del reale.
Padre Bernardo Francesco Maria Gianni è Abate dell’Abbazia di San Miniato al Monte dove anima un’intensa attività spirituale e culturale e dove ha creato l’associazione “La stanza accanto” che riunisce le famiglie che hanno perso un figlio. È consigliere del Centro storico benedettino italiano, membro della direzione editoriale della rivista di cultura monastica “l’ Ulivo” e del comitato dei garanti della Fondazione Ezio Franceschini di Firenze dove ha compiuto studi in ambito medievale e umanistico.
A seguire, a partire dalle 21 e sempre in Battistero, un altro appuntamento imperdibile con “il cielo sulla terra”, la presentazione di Ubi amor ibi oculus. Immagini per i 1000 anni di San Miniato al Monte (Firenze, Polistampa, 2017), un libro fotografico di Mariangela Montanari che cattura e racconta tutto il fascino dell’abbazia, ma anche la presenza dello Spirito nelle vicende degli uomini.
Mariangela Montanari è una professionista del settore giuridico e bancario con la passione della fotografia. Nata a Roma, vive e lavora a Pistoia. Ha illustrato «La traccia», documento preparatorio del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale svoltosi a Firenze nel novembre 2015 e nello stesso anno ha curato e illustrato il volume «Trasfigurare», edito da LEF.
A chiusura di questo primo fine settimana, domenica 7 ottobre alle 17.30 nella sala capitolare del convento di San Francesco, avrà luogo l’incontro con Guidalberto Bormolini, monaco e sacerdote che presenterà una riflessione sul tema “l’uomo di fronte alla morte”. «La negazione della morte e una sorta di interdizione a parlarne hanno creato una situazione inedita nella civiltà occidentale, dando luogo a un’illusoria pretesa di immortalità – afferma Bormolini – la morte sta diventando una specie di tabù moderno. Un tempo il funerale fermava per pochi attimi la vita d’un paese, tutto questo sta scomparendo riducendosi all’essenziale, spesso all’insaputa di quanti più possibile. Ecco cos’è cambiato veramente tra noi e la morte: il rifiuto della sua rappresentazione».
Padre Bormolini appartiene alla comunità dei Ricostruttori nella preghiera. Ha studiato alla Pontificia Università Gregoriana e in seguito ha conseguito la Licenza in Antropologia teologica. Dal 2012 è dottorando in Teologia spirituale monastica presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo a Roma.
È docente al Master «End life» dell’Università di Padova. Guida numerosi ritiri ed esercizi spirituali, dedicandosi soprattutto ai giovani e al dialogo con i «lontani» e i non credenti, collabora con numerose riviste e pubblica saggi su ascesi e spiritualità.
Fonte: Diocesi di Pistoia - Ufficio stampa
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