Ancora pochi giorni (fino a domenica 8 ottobre 2018) per vedere la doppia personale di Renato Frosali e Piero Roccasalvo RUB a cura di Giuseppe Carrubba, “Il Negativo Logico. Verso Nuove Possibilità del Soggetto” allestita tra il Salone Superiore dello storico Palazzo dei Priori e i sotterranei della Pinacoteca e Museo Civico di Volterra (PI).
La mostra, nata da un’idea del Comune di Volterra nell’ambito della rassegna di arte contemporanea l’Agenda dei Priori, è stata realizzata in collaborazione con Accademia Libera Natura e Cultura di Querceto, e ruota attorno a due terre, due artisti, due luoghi espositivi. “È impreziosita da una curatela certosina visibile nell’attenzione verso il percorso degli artisti; nella scelta di un numero limitato di pezzi da esporre; e nella consapevole decisione di lasciare due percorsi espositivi paralleli ma comunicanti, piuttosto che unirli in un forzato incontro.”, commenta l’assessore alla cultura Eleonora Raspi. Le serie di tele e disegni in mostra invitano lo spettatore a riflettere sul proprio presente, passato e futuro attraverso un viaggio simbolico e visivo nelle trame dei gesti, dei temi, delle pennellate e dei segni grafici dei due artisti protagonisti.
Secondo il curatore Giuseppe Carrubba: “Renato Frosali (Pomarance, Pisa, 1962) e Piero Roccasalvo Rub (Siracusa, 1974) rappresentano due punti di vista esemplari nel panorama della pittura contemporanea, essi, pur condividendo basi comuni, mostrano un significato diverso, legato a due destini che si sono formati sotto il segno della trasgressione. […] Il tema della morte, dal ritratto nei sarcofagi etruschi alla “Deposizione di Cristo” di Rosso Fiorentino, si carica di spunti e suggestioni nella poetica di Renato Frosali, con assonanze e rimandi che trovano una contrapposizione nel lavoro di Piero Roccasalvo Rub, che si esplicita oltre la dimensione geografica differente e comprende lo spirito barocco di un territorio fortemente contrastato dal nero della lava dell’Etna e dalla luce accecante della pietra calcarea degli Iblei, in cui il lavoro sul lutto e sul dolore nelle antiche feste religiose, dense di riferimenti sacri e profani, rimanda ad esoterismi trasversali legati a tradizioni arabe, normanne e spagnole.”
Tra le storie presentate dai due artisti, nel lavoro di Frosali “Il Tragico Guado” si ripercorre quella del dimenticato poeta Michele Marullo Tarcaniota che proprio in questa terra, nella Val di Cecina, trovò la sua tragica fine. Si legge nel testo critico di Elena Capone “Michele Marullo Tarcaniota, era nato a Costantinopoli. Intellettuale dallo spirito cosmopolita, girovago fra le capitali culturali dell’Italia dell’epoca, giunge in Toscana, in quella valle del Cecina naturalmente mistica, dalla storia antichissima, fondamentale e contraddittoria, fra Volterra e la Valle del Diavolo, dove ha radici, vive e lavora lo stesso Renato Frosali. […] “Il poeta in fuga”, Michele Marullo, giovane letterato greco quattrocentesco e cittadino del mondo, annegato nelle acque del Cecina, in terra di Toscana, in una remota domenica delle Palme del 1500, rompe l’oblio della memoria e la sua drammatica vicenda in “negativo, il non-essere attraverso seducenti non-luoghi, entra nel contemporaneo, con l’eleganza e la maestria, le sintesi perfette, le suggestioni contemporanee di timbrature e colori shock, per magnificenze antichissime, della pittura di Renato Frosali.“
Fonte: Comune di Volterra - Ufficio Stampa
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