Lunedì 8 ottobre alle 18 al Cinema Splendor di Pescia sarà proiettata l’anteprima del film documentario “Terra Buona”, scritto e diretto da Samuele Rossi (già noto per il film La Strada Verso Casa e i film documentari La memoria degli ultimi e Indro, l'uomo che scriveva sull'acqua). Prodotto da Echivisivi per conto della Caritas diocesana di Pescia con la collaborazione delle Caritas diocesane di Pistoia e Lucca e finanziato da Caritas Italiana con i fondi 8x1000 della Chiesa Cattolica, il film vuole raccontare, all'interno di un contesto sociale e mediatico come quello odierno così complesso e problematico, spesso poco incline ad offrire chiarezza ed oggettivi resoconti, le buone prassi nell'organizzazione dell'accoglienza dei migranti e la loro opportuna gestione ed integrazione sui territori delle province di Pistoia e Lucca. Soprattutto intende restituire un ritratto oggettivo e serio di un sistema che ha saputo in questi ultimi anni fronteggiare una profonda emergenza grazie alla professionalità degli operatori coinvolti e all'impegno dei molti volontari.
La proiezione del film - ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – sarà preceduta dai saluti e gli interventi di apertura di Mons. Roberto Filippini, vescovo di Pescia, del sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, della direttrice della Caritas diocesana, Maria Cristina Brizzi e del regista Samuele Rossi.
Il film accompagnerà gli spettatori alla scoperta della prima accoglienza: dal primo momento in cui i richiedenti asilo arrivano sul territorio toscano all'articolazione delle varie fasi del percorso di integrazione, dalle formalità burocratiche alle attività didattiche e formative, dalla preparazione della domanda di soggiorno alla risposta ad essa conseguente, positiva o negativa, e quindi le pratiche necessarie all'integrazione o al rimpatrio del migrante. Nel racconto saranno coinvolti molti dei soggetti territoriali attivi in questo processo, come le cooperative sociali Odissea e Arkè, le Associazioni PortaAperta, Laboratorio di Riuso Solidale Daccapo, Casa Conchiglia, GVAI, Cooperativa Calafata, le Parrocchie di Bicchio e di Marliana, esempi di accoglienza attiva e costruttiva: un viaggio quindi nel vasto e complesso mondo di chi si spende quotidianamente nel fronteggiare al meglio, con strumenti spesso deboli o insufficienti, il difficile compito di ridurre gli spazi di problematicità e facilitare il dialogo tra i cittadini e l'integrazione sui territori.
“Come Caritas diocesana, abbiamo pensato di promuovere questo progetto perché in questi anni, dall’accoglienza degli immigrati in emergenza siamo passati, a piccoli passi, ad un’accoglienza diffusa, attenta all’integrazione della persona nel territorio” dichiara Maria Cristina Brizzi, direttrice Caritas diocesana Pescia. “Raccontare queste storie positive è per noi una scelta pastorale, perché le nostre comunità parrocchiali, attraverso la conoscenza di queste realtà, possano sempre di più sensibilizzarsi all’accoglienza, così come da invito di Papa Francesco, che in diverse occasioni ha chiesto di aprire le porte, di mettersi a disposizione. Non è facile rispondere sia personalmente sia come comunità a questa richiesta, ma attraverso l’opera di animazione del territorio e il racconto del vissuto di queste persone si possono sradicare tanti steccati, la conoscenza ci aiuta ad aprire mente e cuore anche verso realtà tanto diverse dalla nostra”.
“Sono molto orgoglioso di aver potuto realizzare questo progetto, soprattutto in un momento nazionale come questo” afferma Samuele Rossi, regista del film. “Per me è stato un viaggio bellissimo: ho incontrato persone straordinarie, realtà dedicate, accoglienti, profondamente disposte ad interrogarsi sul futuro concreto delle proprie comunità. Non c’è la pretesa né di dare risposte né di dare una verità, ma semplicemente di restituire un poco di oggettività e serietà ad un dibattito che spesso rifiuta i dati e la realtà dei fatti. Abbiamo quindi pensato che uno dei modi per affrontare la crisi che viviamo oggi fosse quella di realizzare con onestà, impegno e trasparenza un film che permettesse ai soggetti che hanno voluto fortemente sostenere questo progetto di avere uno strumento all’altezza che la situazione odierna impone. Girarsi dall'altra parte o alzare mura non serve, piuttosto dilata il problema. Affrontarlo, parlarne, conoscere, sono invece le strade giuste. Questo film risponde proprio a quest’esigenza: uscire dagli stereotipi, dalle tristi deformazioni mediatiche e dalle facili approssimazioni per costruire un racconto chiaro, oggettivo di quello che accade su questi territori, avvicinandoli a quello che realmente, di positivo e costruttivo, accade al loro interno, e restituire ai soggetti coinvolti meritate attenzione e serietà. Perché la conoscenza è davvero l'unico modo per superare i propri limiti e realizzare una società più consapevole.”
Il film sarà utilizzato nei prossimi mesi come strumento didattico e informativo all’interno delle scuole e delle comunità delle tre diocesi e proseguirà nei territori con alcuni eventi dedicati al confronto e alla condivisione di un dibattito che vuole riportare un atteggiamento aperto e costruttivo nelle varie realtà su un tema così importante come quello dell’accoglienza e dell’immigrazione.
Fonte: Ufficio Stampa
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