Oncologia Firenze, arriva l'esperto Massimo Dominici al Meyer

Da sinistra, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer Alberto Zanobini, il prof. Massimo Dominici e il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei

A Firenze arriva uno dei massimi esperti a livello internazionale nel campo delle cosiddette terapie cellulari, considerate la nuova frontiera nella cura dei tumori: si tratta di Massimo Dominici, che entrerà a far parte dell’Università di Firenze, a seguito della procedura selettiva per un posto di professore ordinario per il settore scientifico disciplinare MED/06 presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica. All’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer, a partire dal prossimo gennaio, il professor Dominici dirigerà la Struttura complessa Terapie Avanzate, con l’obiettivo di proiettare l’Ospedale pediatrico fiorentino nel panorama delle realtà più evolute in Europa nella terapia innovativa delle patologie oncologiche infantili.

Massimo Dominici, 46 anni, ha alle spalle numerose pubblicazioni sulle più autorevoli riviste scientifiche e ha maturato una decennale esperienza nel campo: dopo il post-dottorato triennale di ricerca al St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis, negli Usa, il suo percorso professionale lo ha portato da ricercatore universitario in Oncologia medica di Modena a responsabile del Laboratorio di Terapie cellulari, da professore associato in Oncologia medica dell’Università di Modena e Reggio Emilia a membro della Commissione nazionale per l’uso delle cellule staminali presso il Ministero della Salute. Il nuovo arrivo è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa congiunta alla presenza del rettore Luigi Dei e del direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer Alberto Zanobini.

Il progetto: curare con le cellule. Nella battaglia contro i tumori, oggi sono a disposizione nuovi e promettenti approcci terapeutici: accanto alle cosiddette “terapie mirate”, i progressi della genetica e della biologia consentono la manipolazione di vari tipi cellulari. In altre parole le cellule, opportunamente “lavorate”, diventano dei veri e propri farmaci. In particolare l’abilità di modificare le cellule staminali (come le cellule staminali mesenchimali) e immunocompetenti (come le cellule dendritiche e i linfociti) consente di ottenere cure innovative nel campo dell’oncologia e dell’ematologia, dove, nonostante i tanti progressi raggiunti negli ultimi decenni, esistono ancora prognosi infauste.

Il progetto che vedrà coinvolto Dominici al Meyer prevede la creazione di una piattaforma di know-how e tecnologie volte alla ricerca e allo sviluppo di terapie avanzate a base di cellule. L’obiettivo è quello di fornire a medici e ricercatori un contesto nel quale ideare quelle che saranno le applicazioni terapeutiche di un futuro imminente.

Il Meyer ha già raggiunto un ottimo livello nel settore della ricerca oncologica e il progetto che sta per prendere il via si propone di valorizzare le potenzialità già esistenti facendo da ponte tra il Centro di eccellenza di Oncoematologia pediatrica diretto dal dottor Claudio Favre, i laboratori di ricerca di base, di diagnostica avanzata e la Cell Factory diretta dal dottor Franco Bambi, una delle pochissime realtà italiane ad aver ricevuto, dopo un lungo percorso, l’autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco necessaria per realizzare prodotti cellulari destinati all’utilizzo clinico per i piccoli pazienti. Un traguardo di importanza strategica per il Meyer che ha richiesto importanti investimenti per adeguarsi agli stringenti criteri farmaceutici necessari per la sicurezza dei prodotti.

Grazie alla collaborazione con la Cell factory del Meyer, il nuovo laboratorio, che sarà dotato delle tecnologie più avanzate, lavorerà come un vero e proprio “opificio” per lo sviluppo e la realizzazione delle terapie avanzate: dalle prime fasi della loro ideazione sino alla produzione per l’utilizzo sui bambini. Tra gli obiettivi, anche quello di lavorare sulla cosiddetta ricerca “patient driven” che, partendo dal caso specifico dei singoli pazienti, possa orientare, migliorandoli, gli studi clinici, in un percorso virtuoso che dal laboratorio arriva al letto del paziente e viceversa. Dal 2014 il Meyer si è dotato di un Clinical Trial Office, che, in questi anni, ha portato avanti un importante lavoro sul fronte della sperimentazione clinica e della metodologia della ricerca.
I ricercatori che lavoreranno nel nuovo laboratorio saranno impegnati nello sviluppo di terapie cellulari e geniche per tumori dei bambini e dei giovani adulti, quali il neuroblastoma, i gliomi cerebrali e i sarcomi.

Un altro fronte sarà quello di individuare approcci terapeutici innovativi con cellule per la cura degli effetti collaterali legati alle terapie anti-tumorali tradizionali, come chemio e radioterapia, e in supporto ai trapianti, ma anche lo sviluppo di terapie cellulari e geniche per la cura di patologie congenite pediatriche.

Uno sforzo collettivo che consentirà all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di dare risposte sempre più innovative ai bambini e alle famiglie che, ormai da tutta Italia, si rivolgono all’Ospedale pediatrico per essere curati. Importanti anche le ricadute sul fronte della formazione e della collaborazione con aziende di biotecnologie del settore e con importanti centri di ricerca nazionali, Europei e negli Stati Uniti garantendo il necessario aggiornamento tecnologico e l’interscambio scientifico e culturale.

Fonte: Università degli Studi di Firenze

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