Un arresto e una denuncia per furto aggravato in concorso, di biciclette, e una denuncia, successiva, per simulazione di reato, ricettazione e falso in atto pubblico.
Questo il bilancio di un’operazione della Polizia di Stato conclusasi brillantemente nella giornata di ieri.
Tutto inizia alle 15.30 circa di ieri: un uomo vede, a distanza, che una coppia gli sta rubando la bicicletta parcheggiata in Piazza Matteotti, a Siena, e subito si allontana. Decide allora di inseguire a piedi i due ladri di biciclette e allo stesso tempo chiama il 113.
Resta in linea con il poliziotto della Sala Operativa della questura, mentre scatta l’intervento delle Volanti che si conclude con il rintraccio dei due.
I poliziotti delle Volanti della Questura, con gestione tempestiva dell’intervento, rintracciano infatti la coppia di ladri, due filippini di 28 anni lei e 33 lui, che stavano cercando di nascondersi all’interno della stazione ferroviaria di Siena, e dopo gli accertamenti del caso denunciano lei, incensurata, ed arrestano lui, pluripregiudicato.
Dagli accertamenti emerge che la prima bicicletta, rossa e nera, era stata rubata in Prato S. Agostino, mentre la seconda, nera e verde, subito dopo.
Una volta giunti in ufficio, ladri e presunto proprietario della seconda bici, vengono effettuati i successivi riscontri e gli agenti rintracciano la proprietaria della prima bicicletta, L. P. senese, alla quale, felicissima, la restituiscono.
Il proprietario della bici verde e nera, un boliviano di 31 anni, sporge regolare denuncia e anche a lui viene restituito il mezzo. Storia ordinaria a lieto fine fino a qui.
Ma i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico il giorno dopo approfondiscono gli accertamenti e, con grande stupore, scoprono che colui che li aveva chiamati aiutandoli a rintracciare i ladri, il boliviano appunto, non è il vero proprietario della bici verde e nera, denunciata rubata alcuni giorni prima da un cittadino italiano residente a Grosseto.
Vistosi spacciato, lo straniero ha ammesso di aver fatto una sciocchezza, con l’intento di mettere alla prova l’efficienza della polizia italiana.
Alla fine delle indagini quindi è stato anche lui denunciato per simulazione di reato, ricettazione e falso in atto pubblico.
Fonte: Questura di Siena
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