È stato il gas argon a stroncare la vita di Piero Bruni e Filippo Bagni, i due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo. Lo conferma l'autopsia sui loro corpi. Piero Bruni e Filippo Bagni sono morti giovedì scorso, nel locale ripostiglio dell'Archivio di Stato (qui l'articolo).
L'autopsia
L'equipe di medicina legale di Siena, con la consulenza tecnica del dirigente del reparto di medicina legale dell'ospedale di Arezzo Pasquale Giuseppe Macri, ha effettuato l'esame. Tra 60 giorni i risultati degli esami istologici completeranno il quadro, ma secondo gli esperti sui corpi delle due vittime sarebbero "presenti segni che confortano la dinamica dell'incidente per come descritta nei giorni precedenti".
I funerali
I funerali si svolgeranno in giorni diversi e interverrà il ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli. Il funerale di Piero Bruni si terrà domani alle 15.30 nella chiesa della Marchionna, mentre quello per Filippo Bagni si celebrerà mercoledì alle 10.30 nella Cattedrale di Arezzo.
Lutto cittadino
Lutto cittadino per entrambe le cerimonie con bandiere a mezz'asta e saracinesche abbassate. Alle 16 di mercoledì si terrà anche il presidio dei sindacati davanti alla sede dell'Archivio di Stato.
Le indagini
Sono 5 le persone iscritte nel registro degli indagati dal pm Laura Taddei titolare dell'inchiesta. Sono il direttore dell'Archivio di Stato Claudio Saviotti e il titolare della ditta Remas, Maurizio Morelli, che aveva in appalto la manutenzione del sistema antincendio e Franco Conti, il geometra che aveva avuto un incarico dalla Remas in relazione alla manutenzione. Indagati anche i romani Monica Scirpa e Alessio Vannaroni, due tecnici che hanno firmato il piano di sicurezza per conto della Igeam, la società romana specializzata in formazione e sicurezza cui il ministero dei Beni culturali si è affidato in outsourcing per la gestione della sicurezza nei suoi edifici. Tutti gli avvisi di garanzia, viene sottolineato in ambienti giudiziari, sono un atto dovuto ai fini dell'inchiesta.
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