Le richieste arrivate agli abitanti di Luco da parte di Publiacqua per il pagamento di arretrati riferiti al servizio di depurazione per gli anni 2008-2011 e 2012-2014 ci hanno indotto a chiedere subito conto della vicenda all'Amministrazione comunale.
Se l'unica segnalazione a riguardo arrivata agli utenti è quella in cui nel 2014, ovvero ben quattro anni fa, Publiacqua ha informato gli interessati che avrebbe svolto alcune verifiche sul territorio per accertare la corretta attribuzione dei servizi utilizzati, è evidente come tale segnalazione non appaia adeguata al servizio prestato. Altrettanto evidenti sono poi i disagi che costi aggiuntivi addebitati senza opportuno preavviso sicuramente comportano per gli utenti del servizio.
Oltretutto, come ammesso in una dichiarazione rilasciata alla stampa anche dall'Assessore Boni, che ha la delega al servizio idrico integrato, i molti anni che ci separano dall'erogazione del servizio di cui adesso si richiede il pagamento, possono aver dato luogo nelle utenze a modificazioni tali da rendere difficile in alcuni casi ricostruire a chi spetta effettivamente l'addebito.
Con la convinzione del ruolo di garanzia che compete all'Amministrazione comunale rispetto al servizio erogato da un concessionario privato in tutela dei cittadini che usufruiscono di quel servizio, abbiamo perciò chiesto chiarimenti al Sindaco e all'Assessore, con l'intenzione di capire se l'Amministrazione si è preoccupata di verificare la reale esigibilità degli arretrati addebitati da Publiacqua e se ha controllato che le modalità di esazione si siano ispirate a un principio di opportunità e di conformità rispetto alla qualità del servizio erogato. Abbiamo chiesto infine in quale modo l'Amministrazione intende intervenire per porre rimedio ai disagi che dalla vicenda potrebbero nascere per gli utenti.
Avendo ben presenti le dichiarazioni con cui l'Assessore Boni qualche mese fa, riconoscendo finalmente nel sistema di gestione pubblico-privato interessi «troppo contrastanti», si è espresso riguardo ad un possibile ritorno del servizio idrico in mano pubblica in occasione del rinnovo della concessione nel 2021, ricordiamo e sottolineiamo soprattutto come nel 2011 nel nostro paese un referendum popolare abbia già decretato che l'acqua è un bene comune di importanza primaria, non una merce, e che perciò il servizio di distribuzione di questa deve essere sottratto ad ogni logica di profitto.
Siamo dell'idea in ogni caso che la serietà di una qualunque proposta di ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico si misuri innanzitutto sulla serietà con cui l'Amministrazione, al di là delle dichiarazioni, si prende carico del ruolo di garanzia e tutela rispetto alla qualità di tale servizio per conto dei suoi cittadini nei confronti del concessionario.
Fonte: Circolo PRC di Borgo San Lorenzo - Ufficio Stampa
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