Gas inodore uccide due impiegati all'Archivio di Stato di Arezzo

Un gas inodore avrebbe ucciso due impiegati in un locale dell'Archivio di Stato ad Arezzo questa mattina: una terza persona è stata soccorsa dai sanitari del 118. Alle 8 di oggi, giovedì 20 settembre, è stato diramato l'allarme nella sede in piazza del Commissario, nel centro di Arezzo. Polizia, carabinieri, vigili del fuoco e polizia municipale si sono attivati. La zona è stata transennata e l'edificio evacuato. Pare che il gas, l'Argon, si sia sprigionato dal sistema antincendio durante un controllo. Proprio l'allarme ha mobilitato i due impiegati, che hanno accusato il malore fatale quando sono scesi nel ripostiglio.

Vigili del Fuoco: Ambiente saturo di argon

I due impiegati sono scesi per verificare cosa avesse fatto scattare l'allarme nel locale-ripostiglio, trovandosi in un ambiente saturo di argon rimanendo intossicati. "Il gas argon -fa sapere il dirigente dei vigili del fuoco di Arezzo Roberto Tommasini - non provoca scoppi ma brucia l'ossigeno- e aggiunge-, le nostre indagini dovranno appurare cosa sia accaduto".

Tutti i residenti sono stati invitati a tenere le finestre aperte per evitare che nei locali si accumulasse il gas. L'intero centro storico, a due passi dall'Archivio di Stato, dove ci sono le sedi della biblioteca, del comune, della provincia e il cuore di Arezzo l'antica Piazza Grande, è stato messo in allarme, che poi è rientrato appena è stato accertato quanto successo.

Le vittime avevano 55 e 59 anni

I due dipendenti che stamane hanno perso la vita per la fuga di gas argon nel locale dell'Archivio di Stato sono Piero Bruni, 59enne di Arezzo, e Filippo Bagni, 55enne anche lui aretino. Un terzo dipendente, un 57enne di Bucine fa sapere il 118, sarebbe rimasto intossicato e trasferito in codice giallo all'ospedale San Donato di Arezzo dove ora è ricoverato.

Impianto era stato revisionato da poche settimane

L'impianto antincendio dell'Archivio di Stato di Arezzo era stato revisionato alcune settimane fa. Maurizio Morelli, titolare della ditta Remas incaricata della manutenzione dell'impianto è intervenuto sul posto, dopo L'accaduto, e ha confermato la notizia.

Lutto cittadino ad Arezzo

In occasione dei funerali dei due dipendenti dell'Archivio di Stato morti stamani ad Arezzo, è stato proclamato il lutto cittadino, bandiere a mezz'asta negli edifici comunali e invito agli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche contestualmente alle celebrazioni delle esequie.

Il sindaco Alessandro Ghinelli:  "Sono profondamente addolorato. La situazione si era rivelata subito molto grave ma, come tutti, ho sperato fino all'ultimo in un epilogo non così drammatico e definitivo". Il sindaco si trova a Roma per impegni istituzionali, e nella capitale è stato aggiornato momento per momento su quanto avveniva in piazza del Commissario. "Sono davvero giorni molto tristi per la città, sconvolta in poche ore da eventi tragici e dolorosi. Attendiamo tutti la ricostruzione definitiva di quanto accaduto questa mattina. Adesso, a nome mio personale e della città tutta, esprimo il mio cordoglio più sincero alle famiglie colpite dal lutto".

Salta la tappa aretina di #ToscanaDigitale

Salta e sarà rinviata la tappa di #ToscanaDigitale, il settimo dei dieci incontri previsti a giro per la regione in programma per venerdì 21 settembre. Il rinvio è stato deciso dopo la morte, per una fuga di gas argon del sistema antincendio, di due dipendenti dell'Archivio di Stato.

"A causa del grave lutto che ha colpito la città – spiega l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli - ci è sembrato doveroso rinviare la tappa aretina prevista alle 9.30 presso la Casa dell'Energia. A nome mio e di tutta la Regione Toscana, desidero esprimere le più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e vicinanza a tutta la città".

Il tour in dieci tappe è stato promosso dalla Regione assieme ad Anci e Cispel per fare il punto sulle innovazioni smart, raccogliere istanze e idee, condividere azioni e offrire spazi di confronto sui temi dell'agenda digitale. Incontri già si sono succeduti a Lucca, Grosseto, Prato, Pistoia, Livorno e Firenze, ogni volta organizzati con la presenza di rappresentanti di Comuni, imprese e innovatori e suddivisi in gruppi di lavoro su quattro grandi temi: infrastrutture e piattaforme digitali, servizi on line e Open Toscana, ovvero il portale della Regione aperto alle altre pubbliche amministrazioni, smart cities, nuova comunicazione pubblica.

Il cordoglio di Stefania Saccardi

"Ancora una volta dobbiamo piangere dei morti sul lavoro. Ieri un autotrasportatore che lavorava intorno a un'autocisterna a Castelfiorentino (qui il link all'articolo), stamani due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo. Il primo pensiero va naturalmente ai familiari, ai quali esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza". L'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi interviene sulla morte dei due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo, deceduti perché intossicati per una fuga di argon, un gas inodore, in un ripostiglio dove erano andati a effettuare un controllo, in seguito all'allarme antincendio.

"E' davvero assurdo morire in questo modo - commenta ancora l'assessore Saccardi - So che è stato disposto il sequestro dell'edificio e che la Procura di Arezzo ha aperto un'inchiesta. Le indagini accerteranno lo svolgimento dei fatti e le eventuali responsabilità. In Toscana, tanto stiamo facendo per la sicurezza sul lavoro, ma è certo che c'è ancora tanto da lavorare per aumentare a tutti i livelli la cultura della sicurezza e mettere in atto tutte le misure perché di lavoro non si debba più morire".

Fp Cisl: Dolore e rabbia per l’incidente all’Archivio di Stato dove ha perso la vita il nostro Dirigente Sindacale Piero Bruni

Non ci sono parole, ma solo dolore, tanto dolore e rabbia. Questo il primo commento di Maurizio Milanesi, segretario Funzione Pubblica CISL di Arezzo alla scoppio e relativa fuga di gas che si è verificata questa mattina all’Archivio di Stato di Arezzo e dove hanno perso la vita due dipendenti ed un terzo è rimasto ferito. La tragedia ha colpito pesantemente la famiglia CISL, tra le persone decedute l’amico fraterno Piero Bruni, iscritto CISL di lungo corso ed eletto nella RSU nelle elezioni di marzo nonché membro del Consiglio della FP di Arezzo.

Una notizia che non avremmo voluto né apprendere né commentare, continua il segretario Milanesi, a maggior ragione quando si perde la vita nel luogo di lavoro. Salutare i propri cari e usciere di casa la mattina per non farvi più ritorno è inconcepibile. Come CISL siamo profondamente addolorati per l’ennesima disgrazia dove hanno perso la vita due padri di famiglia, ma anche indignati perché la sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto e non un optional o un argomento di discussione all’indomani della tragedia. Ora più che mai ci aspettiamo delle risposte e che siano concrete e che abbiano seguito nei fatti.

A nome di tutta la famiglia CISL, conclude Maurizio Milanesi, mi faccio portavoce nell’esprimere vicinanza ed affetto alla famiglia di Piero, alla moglie Monica ai due figli Matteo e Simone, e all’anziana madre.

Bonisoli, ministro dei beni e delle attività culturali: "Cordoglio alle vittime, avviata ispezione"

Ho appreso della tragica morte di due persone, Filippo Bagni e Piero Bruni, che lavoravano all’archivio di stato di Arezzo. Sono costernato e profondamente addolorato. Voglio porgere le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e un augurio di pronta guarigione alla terza persona coinvolta nell’incidente. Ho immediatamente disposto un’ispezione interna al ministero che possa eventualmente anche essere di ausilio alla procura che ha già doverosamente aperto un’indagine. Ho già disposto l’invio di funzionari ad Arezzo e, insieme con i vertici del ministero, stiamo seguendo in tempo reale la vicenda.

Paolo Capone (UGL) “Grave incidente in un immobile dello Stato: chiediamo controlli degli uffici pubblici e un censimento nazionale degli stessi”

“L’UGL è vicina alle famiglie delle vittime che stamane hanno perso la vita all’interno dell’Archivio di Stato di Arezzo: una tragedia inconcepibile. Un evento ancor più grave rispetto al fatto che è accaduto all’interno di un immobile dello Stato che, a quanto si apprende, era stato revisionato circa venti giorni fa. – È quanto ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla fuga di gas che ha causato la morte di due impiegati e ferito un terzo. – Alla luce dei fatti, quanto accaduto va ancora di più a rafforzare la nostra battaglia contro le morti bianche, per diffondere una maggiore cultura della sicurezza nei luoghi lavoro. Chiediamo al Governo che vengano revisionati tutti gli uffici pubblici attraverso un censimento nazionale che preveda una valutazione dello stato attuale degli immobili, sia per prevenire le tragedie sia per permettere ai dipendenti di lavorare in luoghi sicuri. Basta morire sul lavoro.

Tiziana Nisini (Lega): Profondo cordoglio per le vittime

"Esprimo il mio profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Filippo Bagni e Piero Bruni e alle famiglie vanno le mie più sentite condoglianze", dichiara in una nota la senatrice Tiziana Nisini del Gruppo Lega riguardo la "tragica morte" dei due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo. "Mi auguro che la procura possa fare subito chiarezza sull'accaduto e che la terza persona rimasta ferita e tempestivamente soccorsa dal 118, possa al più presto essere dichiarata fuori pericolo", conclude Tiziana Nisini.

Rossi: "Intollerabile tragedia, si faccia luce al più presto"

"Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alle famiglie di Filippo Bagni e Piero Bruni. La magistratura svolgerà tutti gli accertamenti necessari, ma giudico grave e intollerabile che una tragedia come quella accaduta ad Arezzo sia avvenuta in un edificio della pubblica amministrazione. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità per tutti. Ancora di più quando il datore di lavoro è lo Stato". Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo la morte dei due dipendenti nell'Archivio di Stato di Arezzo.

"La sicurezza, che lo Stato deve garantire, a cominciare da quella dei propri lavoratori, è al centro del patto che lega cittadini e istituzioni. Chiedo – conclude il presidente - che si faccia luce il più presto possibile".

Fp Cgil Toscana: "Cordoglio e vicinanza"

Morti all’Archivio di Stato di Arezzo, la Fp Cgil Toscana: “Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti. Si tratta di un evento terribile che non ha precedenti in Toscana. Auspichiamo che la Magistratura faccia rapidamente luce su questa vicenda e chiarisca le responsabilità. Sui rischi per la sicurezza sul lavoro nessun settore è al riparo: manutenzione delle strutture, investimenti per la sicurezza e formazione del personale devono essere una priorità, tragedie come quella di oggi sono inaccettabili”: questa la nota di Fp Cgil Toscana sui morti all’Archivio di Stato ad Arezzo.

Fp Cgil nazionale: "Problema di sicurezza"

“La Fp Cgil Nazionale esprime tutta la propria vicinanza e solidarietà alle famiglie dei lavoratori morti sul lavoro nell’Archivio di stato di Arezzo. Quanto alle cause che hanno determinato questo gravissimo episodio e alle eventuali responsabilità aspettiamo gli accertamenti della Magistratura, ma c’è un problema di sicurezza che ormai avvolge da troppo tempo i luoghi della cultura”. È quanto si legge in una nota della Funzione Pubblica Cgil Nazionale. Un problema di sicurezza, aggiunge la categoria della Cgil, “derivante dai mancati investimenti, dai tagli ai bilanci che hanno inciso sulle spese di manutenzione ordinaria e dalla insostenibile leggerezza con la quale si bypassano le misure di sicurezza in nome delle politiche di valorizzazione”. Come Fp Cgil, aggiunge, “abbiamo denunciato, inascoltati, gli effetti di politiche che hanno fortemente indebolito i cicli di tutela e manutenzione del nostro patrimonio culturale, non dobbiamo aspettare i morti sul lavoro perché questo tema diventi centrale nella coscienza collettiva”. Per la Funzione Pubblica Cgil “serve da subito un piano straordinario di messa in sicurezza del patrimonio, dei lavoratori e dei cittadini che ne fruiscono e serve una riflessione profonda sugli effetti di politiche che hanno inciso in maniera negativa anche sulla percezione collettiva, inducendo a pensare che le misure di tutela e conservazione fossero un freno alla valorizzazione dei nostri luoghi della cultura. Non è così e la vicenda drammatica e profondamente triste che ha colpito i lavoratori dei Beni culturali evidenzia un declino apparentemente inarrestabile che interessa il settore degli Archivi di Stato, fondamento della memoria storica del nostro paese ma poco appetibile al mercato della valorizzazione”, conclude.

Usb: "Stanchi di piangere"

"Questa mattina due lavoratori di 55 e 57 anni sono morti presso l’Archivio di Stato di Arezzo e un terzo è rimasto fortemente intossicato. Il tutto è accaduto come si apprende da sommarie   informazioni a causa della fuoriuscita di gas dal sistema antincendio.

Non passa ormai giorno che in questo paese non ci siano caduti sul lavoro, si muore in fabbrica, nei cantieri, in campagna, si muore nel lavoro privato, ma si muore anche nel lavoro pubblico, in una guerra che è in corso fra capitale e lavoro, una guerra non dichiarata che fa vittime sempre e comunque da una parte sola.

Dall’inizio dell’anno sono centinaia i lavoratori che sono usciti al mattino e non hanno fatto ritorno a casa la sera. Non è certo una fatalità, ma denota chiaramente  una scarsa applicazione delle norme vigenti in materia di sicurezza, che trasforma i luoghi di lavoro in un campo di battaglia. Da una parte il profitto “che conta”, dall’altra il valore della vita umana “che conta ogni giorno sempre di meno”.

In Italia esiste una legge l’81/2008 “testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” che per giunta sarebbe anche una “buona legge”, ma poi come accade di frequente da noi, non si creano gli strumenti idonei per vigilare sulla sua applicazione, che infatti a seguito dei tagli ai servizi pubblici,  per economizzare si tagliano i soggetti  preposti al sistema ispettivo e per questo il sistema di protezione resta solo sulla carta, intanto a loro cosa volete che interessino le vite di chi lavora.

Se a questo poi si aggiungono le infauste leggi varate negli ultimi anni, a partire dalla Fornero che ha fatto crescere  a dismisura le morti e gli infortuni fra gli ultra sessantenni, perché volenti o nolenti a una certa età non è più consigliabile svolgere certe mansioni, anche se poi uno per vivere e costretto a farle.

Lo stesso discorso vale per il Jobs Act che ha precarizzato ulteriormente il lavoro, rendendo la licenziabilità del lavoratore estremamente facile e senza appello, rendendo i lavoratori ulteriormente ricattabili e quindi quasi impossibilitati ad opporsi a svolgere un attività potenzialmente pericolosa.

Ma se in un “paese normale”, il valore della vita di un lavoratore dovrebbe essere superiore a quello delle merci che manipola o che produce, da noi invece il concetto viene letto all’incontrario, per cui quando cade un lavoratore basta fare a gara a battersi il petto, politici in testa , fino all’evento successivo!".

"Dolore e sgomento" dalla Fp-Cisl

“La tragedia di Arezzo suscita dolore e sgomento e ci spinge a stringerci alle famiglie dei due lavoratori che devono affrontare questo dramma, ma anche a chiedere ancora una volta a tutti coloro che hanno responsabilità in materia di sicurezza di esercitare il massimo dell’attenzione a difesa della salute e della vita di chi lavora.”

Così il segretario toscano della Funzione Pubblica Cisl, Marco Bucci, sul duplice incidente mortale sul lavoro verificatosi stamani all’archivio di stato di Arezzo.

“Una tragedia terribile – dice Bucci – che colpisce due lavoratori pubblici che stavano svolgendo il loro servizio ed espone due famiglie al dramma della privazione improvvisa di un genitore, un compagno, un figlio. Di fronte alla gravità dell’accaduto c’è la necessità chiara e inderogabile di accertare con esattezza la dinamica e le cause della tragedia, verificare l’efficienza dell’impianto e l’esistenza di eventuali responsabilità. Parallelamente va rinnovata, con forza, la richiesta di massima e costante attenzione alla sicurezza sul lavoro, a tutti i livelli e in tutti i settori, anche quelli, come in questo caso, apparentemente meno esposti; perché niente vale il prezzo pagato con la perdita di due vite umane.”

Confintesa: "Ora basta!"

“Una tragedia, l’ennesima questa in cui altri due servitori dello stato perdono la vita durante il lavoro. Non ci sono parole giuste per esprimere il nostro cordoglio alle famiglie e nemmeno ci sono parole per definire l’assurdità di una morte dovuta ancora una volta al lavoro. La mattina esci per andare al lavoro e poi non torni più. Siamo molto addolorati ed arrabbiati.”.

Forse è arrivato il momento di fare davvero il punto della situazione sulle condizioni di sicurezza dei posti di lavoro pubblici, di fare giusti investimenti e dare il buon esempio a tutti perché uno stato non può essere duro con i datori di lavoro privati in tema di norme di sicurezza e poi essere il primo a non seguirle!

Siamo sicuri che questo esecutivo farà luce sulla questione e che darà l’input per aprire subito tavoli a tutti i livelli provinciali, regionale e presso i vari ministeri per affrontare con celerità e concretezza la materia della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici, coinvolgendo tutte le parti interessate.

La Confintesa FP della Toscana è disponibile sin da subito a collaborare con le istituzioni perché non si debbano più ricevere notizie di morti annunciate.”

Così la dura reazione di Sandra Badii, il Segretario Generale Regionale di Confintesa FP della Toscana a poche ore dalla tragedia avvenuta all’Archivio di Stato di Arezzo, dove hanno perso la vita due dipendenti per cause in corso di accertamento da parte degli organi competenti, dando la propria piena disponibilità a collaborare per assicurare un luogo di lavoro sicuro per tutti.

Sì Toscana a Sinistra: "Tocchiamo l'abisso"

“Stiamo toccando l’abisso, sia per il numero dei morti sul lavoro, sia per la concatenazione delle cause di questa strage. Paradossale che sia stato proprio il sistema antincendio, che avrebbe dovuto essere un sistema di sicurezza e non di morte, a provocare la duplice tragedia all’Archivio di Stato di Arezzo”. Così Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, commentano la morte di Filippo Bagni e Piero Bruni.

“Dagli elementi emersi finora - continuano Fattori e Sarti - sembra che i due impiegati abbiano sacrificato la propria vita, dato lo zelo con cui si sono precipitati a controllare cosa stesse accadendo, una volta scattato l’allarme. Entrambi infatti facevano parte della Squadra di primo soccorso ed emergenza”.

“Si può morire di lavoro ovunque, ormai anche all’interno della pubblica amministrazione. Certo, però, non è un caso che la fuga di gas sia avvenuta all’interno di un luogo di cultura e conoscenza, settore fra i più colpiti dai tagli alla spesa pubblica in tutti questi anni.”

"Esprimiamo il nostro cordoglio e dolore alle famiglie di Bagni e Bruni e restiamo in attesa degli sviluppi dell’inchiesta della magistratura. Faremo il possibile perché il loro sacrificio non cada nell’oblìo”.

Uil Toscana: "Serve il reato di omicidio sul lavoro"

“Anche stamani dobbiamo registrare una tragedia che colpisce il mondo del lavoro: due morti all’Archivio di Stato, due lavoratori che in una normale mattina perdono la vita facendo il proprio dovere”. Queste le parole del Segretario Generale della UIL Toscana Annalisa Nocentini e del Segretario UilPA Firenze e Toscana Enzo Feliciani.

In Toscana, secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna, dal 1° gennaio del 2018 le vittime sono 39, così suddivise: Firenze 4, Arezzo 7, Grosseto 2, Livorno 4, Lucca 3, Massa Carrara 5, Pisa‎ 6, Pistoia 2, Siena 6. L’unica provincia della Toscana che al momento non ha fatto registrare incidenti mortali è Prato. “Un tributo di sangue inammissibile, inaccettabile, indegno per un Paese civile - aggiungono Nocentini e Feliciani - La sicurezza sui luoghi di lavoro è una vera e propria vertenza nazionale. Ribadiamo ancora una volta la necessità di istituire il reato di omicidio sul lavoro, come già proposto a livello nazionale dal Segretario Generale UIL Carmelo Barbagallo. Un così alto numero di vittime sui luoghi di lavoro stanno lì a testimoniare il fatto che non si possa davvero perdere altro tempo per mettere in campo tutte le nostre forze per arginare il fenomeno”.

Ugl: "Revisionare gli uffici pubblici"

“L’UGL è vicina alle famiglie delle vittime che stamane hanno perso la vita all’interno dell’Archivio di Stato di Arezzo: una tragedia inconcepibile. Un evento ancor più grave rispetto al fatto che è accaduto all’interno di un immobile dello Stato che, a quanto si apprende, era stato revisionato circa venti giorni fa. – È quanto ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla fuga di gas che ha causato la morte di due impiegati e ferito un terzo. – Alla luce dei fatti, quanto accaduto va ancora di più a rafforzare la nostra battaglia contro le morti bianche, per diffondere una maggiore cultura della sicurezza nei luoghi lavoro. Chiediamo al Governo che vengano revisionati tutti gli uffici pubblici attraverso un censimento nazionale che preveda una valutazione dello stato attuale degli immobili, sia per prevenire le tragedie sia per permettere ai dipendenti di lavorare in luoghi sicuri. Basta morire sul lavoro.”

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