“Novecento a Montecatini “ di Galileo Guidi e Giovanni Cella, presentato domenica scorsa alle Terme Tettuccio, è meritorio per la raccolta di documentazione in merito alla vicenda Terme. Autori e istituzioni sicuramente saranno d’accordo che essendo nell’anno 2018 è necessaria una strategia condivisa per superare la lunga crisi che ha colpito le Terme e tutta l’economia Montecatinese. Il brand Montecatini è ancora vivo. La Spa Terme non è più sull’orlo del fallimento. Siamo però ancora all’anno zero, con qualche aspetto positivo, compreso l’interesse dimostrato da investitori privati, per la piscina alle Leopoldine. Sarebbe un errore, pertanto, precipitarsi a vendere la proprietà termale. È indispensabile, al tempo stesso, lavorare su un Progetto Strategico di Montecatini Terme e del territorio. Le categorie economiche hanno il dovere di essere protagoniste. Occorre l’ambizione di proporre alla politica e alle Istituzioni una nuova visione e nuove progettualità per i nostri territori in una Toscana new. L’economia toscana di una volta non c’è più da tempo, neppure nel turismo.
Il tema centrale è lo sviluppo e la competitività dei nostri territori minori compresi tra Firenze e Pisa che rappresenta l’area più forte dal punto di vista turistico ed economico. A queste polarità deve essere assegnato un sistema di “nuove mete”. Montecatini, Pistoia, i nostri centri più piccoli e territori possono diventare il PARCO EUROPEO DELL’OSPITALITÀ. Montecatini Terme può essere il fulcro con l’unicità rappresentata dalle Terme. Questo è stato l’impegno che ha contraddistinto Confesercenti che in modo organico è declinato nel convegno del 12 dicembre 2011 al Cinema Imperiale.
Al centro dell’iniziativa vi erano elaborazioni e proposte concrete sul rilancio delle Terme, per una nuova Montecatini ecosostenibile, attrezzata, attrattiva, accessibile, con qualità urbana per il benessere dei residenti e dunque dei turisti, sui temi dell’accessibilità e della mobilità, del valore ambientale, paesaggistico, turistico e culturale dei parchi termali, su come comunicare una nuova idea di città. Lo sforzo compiuto era per un progetto complessivo migliorabile con il confronto. Qui siamo rimasti. La Montecatini Terme “Città Unesco” è un grande obiettivo che va inteso non perché le nostre Terme diventino un reperto archeologico come Caracalla, quanto un patrimonio vivo, attivo, innovativo a livello nazionale ed internazionale.
La piscina alle Leopoldine è fondamentale per la ripartenza, ma insufficiente alla crescita. Occorre mettere la città in sintonia con le finalità. Montecatini “Città Termale” dove compiere un’esperienza pilota per valorizzare il “sistema termale toscano nel mondo”. Montecatini Terme, quindi, “ambasciatrice del made in Italy” in Europa e nella competizione globale: per la bellezza, la storia, la cura e il benessere del corpo, sport e tempo libero, enogastronomia, arte e cultura, eventi, musica, spettacoli. Si tratta di temi impegnativi, ma corrispondenti a un territorio, la Toscana, riconosciuto tra i più belli del pianeta. Cosa manca ai nostri territori per accendere le loro potenzialità? A questa domanda può rispondere un Piano Strategico che le associazioni economiche a livello provinciale oggi considerano una priorità, senza il quale non ci potrà essere crescita. Come si fa a iniziare a lavorarci concretamente? Ci vuole una classe politica che ci creda. Le Istituzioni per prime, altrimenti non si farà niente. Le Associazioni economiche, i sindacati dei lavoratori dipendenti, gli Enti (Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio) ci credono e sono disponibili. La risposta decisiva come sempre spetta ai Comuni, alla Regione, alla politica. Montecatini Terme, 16 settembre 20018
Fonte: Confesercenti Pistoia - Ufficio Stampa
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