Festival Metarock 2018. L'8 settembre, per il secondo appuntamento del Festival arrivano Mama Marjas e O' Zulù (99posse) al Palazzo dei Congressi, via G.Matteotti 1 apertura cancelli ore 19:00. Si ricorda che l'ingresso è gratuito. Open Act Teresa Plantamura e Lorenzo Marianelli. Info su metarock.it
O Zulù è il frontman dei 99 Posse “Suono questo e suono quello” è il primo EP da solista di O Zulù, storico frontman dei 99 Posse, contenente 7 brani inediti, prodotti da D-Ross & STAR-t-UFFO (con un cadeau di Princevibe). Questa è esattamente la quindicesima produzione discografica di O Zulù, al secolo Luca Persico. Esce dopo 25 anni di carriera ed è senza dubbio e senza timore di smentita il primo disco di Zulù magro. Dopo l’anteprima a febbraio con il primo singolo “Non lo farò”, lanciato quasi a sorpresa solo sul web come videoclip dal canale ufficiale You Tube di O Zulù, arriva il 3 marzo 2017, insieme a tutto il breve album “Suono questo e suono quello”, distribuito negli store digitali da Artist First, anche il videoclip di “Reo confesso”, della regia di Gianluigi Sorrentino, al link:https://youtu.be/YZAtfufQzfM.
“Ero alla ricerca di suoni nuovi ed ho incontrato due producers, due sarti, che appena mi hanno visto mi hanno preso le misure e mi hanno proposto la loro idea del mio suono. L’ho amata da subito, questa “visione”, perché mi ha spinto a scrivere di me, senza troppi drammi, con una rinnovata stima di me stesso, ma senza raccontarmi storie, senza mezzi termini, nel bene e nel male, sono questo e sono quello, e me ne vanto, lo rivendico e non mi pento di niente, ne faccio un punto di forza. Sto in forma, “mi sento nel momento”, risolto, pungente e combattivo. Sto in viaggio, un viaggio davvero nuovo, dove si uniscono atmosfere e poesia, dove il concetto di “movimento” prende la forma di Moto, verso luoghi che la musica stessa mi invita a definire, come un inquietudine che si trasforma in autodeterminazione. Fine pena mai, ma sto currenn’ ancora e t’ ‘a faje tu sta galer...” (O Zulù).
MAMA MARJAS. Nella primavera del 2018 escono i suoi due nuovi singoli per l’estate: “Maledetta Primavera” (creato in collaborazione con RedSlow) e “Come Nickj Minaj” prodotto da Saver per Love University Records, in cui Marjas, in evoluzione musicale costante, si confronta con la club music e l’elettronica made in USA. Nel 2017 incontra la musica EDM del producer Luca Tarantino dando alla luce il singolo ed il relativo video di “Quanti Amici” ed è inoltre, col singolo e video “Terapia”, la madrina del progetto “Piantiamola Riddim” nel quale Love University Records insieme all’associazione Deep Green ha posto l’accento sulla questione della cannabis terapeutica in Italia. Sempre nello stesso anno rilascia il singolo “Bianco e Nero” prodotto da Saver per Love University Records, il primo pezzo di Kuduro angolano cantato in italiano, dedicato a chi crede nell’integrazione e in una società multiculturale, il tutto accompagnato dal videoclip ufficiale. Inoltre, continua la sua collaborazione con L’Orchestra di Piazza Vittorio, nella nuova rivisitazione del “Don Giovanni” portato in tour nei più importanti teatri italiani ed europei. Nel 2015 esce il nuovo album: “Mama” che porta la regina della reggae music italiana ad esplorare territori musicali per lei nuovi, sonorità provenienti dall’Africa, dai Caraibi e dall’America del sud sono le protagoniste di questo concept album in cui Mama Marjas è autrice delle musiche e dei testi. Il nuovo viaggio intrapreso con questo nuovo disco la porta ad essere l’interprete principale della: “Carmen secondo L’Orchestra di Piazza Vittorio” in scena al Teatro Olimpico di Roma. Nel 2014 ha collaborato con i 99 Posse alla riedizione della storica hit “Curre Curre Vuagliò” nella quale è stato presente anche Alborosie, con i 99 posse ha poi condiviso la tournèe italiana, tra le tante tappe si ricorda quella del primo maggio a Taranto nel 2014 davanti a più di centomila persone. Nel 2013 collabora con Clementino nel pezzo “Rovine”. Ha suonato con Paolo Fresu ed ha ricevuto (in diretta televisiva) il premio “Le strade di San Nicola” come migliore artista pugliese in Italia. Nel 2012 Mama Marjas e Miss Mykela, dopo anni di collaborazione live, si sono unite per la prima volta in un unico album ed hanno creato WE LADIES! Un disco d’amore, di lotta e di vita vissuta con la passione delle donne del sud! Reggae music di alto livello internazionale registrata e mixata dal leggendario produttore Adrian Sherwood, per una produzione Love University Records curata da Don Ciccio. Il successivo tour ha portato Mama Marjas sui migliori palchi italiani a cominciare dal concertone del primo maggio in piazza San Giovanni a Roma sino al Mi Ami Festival di Milano, il Ferrock di Vicenza, Rock in Roma, Acqua in Testa, Gusto Dopa al Sole, Battiti live, Medimex (e molti altri ancora). L’esperienza live di Mama Marjas ha superato i confini nazionali essendo stata apprezzata e vissuta anche all’estero; Si è più volte esibita in diversi club Londinesi, ha fatto tappa anche a Miami, a Los Angeles, al Womex in Grecia, allo Sziget in Ungheria, al Colors of Ostrava in Repubblica Ceca, al Meyouzik Festival in Lussemburgo. Ha suonato nei migliori club italiani: Alcatraz (Milano), Hiroshima (Torino), Extragon (Bologna) Flog (Firenze) Auditorium della musica (Roma) Dai suoi primi singoli nel 2007, attraverso i suoi primi due album “B-Lady” nel 2009 e “90” nel 2011 fino alle tante collaborazioni con personaggi diversi fra i quali 99 Posse, Neffa, i Tre Allegri Ragazzi Morti, Africa Unite, Ensi, Clementino e molti altri, Mama Marjas è diventata una star del reggae italiano e non solo, la più richiesta e attesa fra i giovani artisti.
Teresa Plantamura. Cantautrice eclettica, cresce a Massa dove tutt’oggi vive, anche se restano in lei molto forti e profondi i legami con la sua terra d’origine, la Puglia, regione di grandi tradizioni e di folklore. Qualcuno la definisce una “fantasista della musica”. Un’artista che gioca con i suoi strumenti musicali, gioca con vari sound, gioca con motivi conosciuti rielaborandoli con piacevole stravaganza, gioca con la sua voce calda, modulandola con estrema padronanza e stimolando suggestioni che arrivano da ogni parte del globo musicale. A volte ironica, altre aggressiva, travolgente, melodiosa, dolce…Così possiamo provare a definire Teresa.
Nel 2017 esce il suo primo album dal titolo - L’Arca dell’Angelo - (contenente sei inediti e due cover) ed entra a far parte del management di Baracca&Burattini di Paolo Bedini che ha prodotto, in passato, i tour italiani di The Smiths, Nick Cave, Joe Strummer, Soundgarden etc e poi management di Csi, Marlene Kuntz, Ustmamò, Yoyo Mundi nonchè etichetta discografica per Baustelle, Virginiana Miller, Ferretti-Sparagna, ed altri.
Teresa si è esibita in vari contesti tra i quali ricordiamo, Festival Metarock Pisa, Metapollege Massa e Revolution Camp, il più grosso raduno degli universitari italiani. Significative anche le partecipazioni alla più importante rassegne dedicata alla chitarra acustica, l’Acoustic Guitar Meeting (Sarzana) ed a prestigiose fiere dedicate alla liuteria e strumenti musicali quali Cremona Mondomusica e NAMN a Los Angeles. Teresa, ha aperto i concerti di Max Gazzè e Levante ed ha diviso il palco con artisti di varia estrazione e differente fama.
Sono stati realizzati alcuni videoclip disponibili sul sito della Clinica Dischi o sul canale YouTube di Teresa Plantamura nella sezione playlist.
Tra questi troviamo il video di “Aria” e “Franziska zu Reventlow (Dolores)”, testo ispirato ad una figura femminile nata nel 1871, meglio ricordata come “la contessa dello scandalo” che fuggì dalla vita aristocratica alla quale apparteneva, per vivere e assaporare ciò che dentro di lei emergeva con voluttà: la vita. Un inno alla libertà, libertà d’espressione, d’amore e di pensiero. Il brano si conclude con la citazione tratta dall’opera lirica “La Traviata” dove emerge l’orribile atto d’offesa volto a denigrare la dignità di una donna.
L’album nonostante il titolo, non contiene nessun connotato religioso e anche graficamente la copertina del cd utilizza due simboli, la forza della tempesta in antitesi alla delicatezza della piuma, emblema di energia e di speranza.
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