"Poche settimane fa abbiamo avanzato dei timori sul futuro del Teatro Politeama di Cascina, ed in particolare sulla ricaduta occupazionale conseguente alla politica avventurista e irresponsabile che il nuovo Consiglio di Amministrazione ha intrapreso negli ultimi due mesi. Purtroppo, questi timori non si sono dimostrati infondati: dopo le prime avvisaglie oggi comincia ad emergere un vero e proprio disegno di ridimensionamento del Teatro di Politeama, un fior all’occhiello del nostro territorio indebitamente messo sotto scacco dalla miopia di una amministrazione che non è in grado di rilanciare un progetto culturale degno di questo nome.
Alle difficoltà economiche lasciate in eredità dalla precedente amministrazione a targa PD, si aggiunge ora una evidente incapacità di dare un respiro culturale per il rilancio del Teatro da parte delle destre.
A farne le spese, in questa situazione di forte difficoltà, sono i lavoratori: un non meglio definito piano di ristrutturazione con ridimensionamento degli uffici amministrativi, mai discusso ad alcun tavolo sindacale unitario, è l’obiettivo che è stato annunciato informalmente dal CdA, la cui Presidente Ammirati aveva escluso perentoriamente al momento del suo insediamento qualche mese fa. Il primo atto di questo nuovo piano, che il nuovo CdA vuole mettere in pratica, è il licenziamento di una impiegata, iscritta ai Cobas, a cui è stato offerto in alternativa un posto di maschera: al rifiuto del declassamento da parte dell’impiegata, è scattato il licenziamento in tronco, con una comunicazione prima orale e solo successivamente scritta. La raccomandata è arrivata tre settimane dopo che c’era stata la illegittima e surreale comunicazione all’impiegata stessa da parte del Consigliere Arcenni.
Ad aggravare la situazione è il riferimento ad una contestazione disciplinare subita dalla impiegata stessa, con conseguente audizione in discolpa alla presenza del rappresentante sindacale dei Cobas in data 5 luglio, a cui non era seguita alcuna comunicazione per quasi due mesi: nella lettera di licenziamento si fa riferimento a quella vicenda come se potesse essere giustificato così il provvedimento, mentre si tratta di un atto illegittimo e privo di valore sul piano legale.
Purtroppo, temiamo ancora una volta che questo sia solo il primo atto di un piano che andrà a colpire altri lavoratori: sono già inviate altre comunicazioni disciplinari prive di qualsiasi fondamento giuridico, a cui ci auguriamo che non seguano atti altrettanto gravi.
Certo è che questo CdA sta mostrando un dispregio verso le organizzazioni sindacali, con cui non ha ancora avviato alcuna relazione e con cui, nonostante ripetute richieste, non si è ancora incontrato. Oltretutto, dobbiamo rilevare che le comunicazioni e i provvedimenti disciplinari, al momento, sono rivolti esclusivamente ad iscritte dei Cobas, accusate di aver incrinato i rapporto fiduciario verso la Fondazione. Ci sembra invece che si voglia andare a colpire lavoratrici dei Cobas che non hanno mostrato sudditanza verso questa amministrazione, e che per questo vengono punite. Auspichiamo che anche da altre sigle sindacali si sollevi la questione di illegittimità di questo licenziamento.
La richiesta che avanziamo a gran voce è quella di un ritiro immediato del licenziamento dell’impiegata iscritta ai Cobas, e ribadiamo l’urgente necessità che si apra un tavolo per discutere i piani che il nuovo CdA ha intenzione di intraprendere: occorre evitare qualsiasi ipotesi di liquidazione o di privatizzazione della Fondazione Sipario, e diventa non più rinviabile la necessità di riattivare una gestione credibile sul piano sia artistico che economico-finanziario, salvaguardando i dipendenti che hanno sviluppato professionalità e competenza nei vari comparti (tecnico, amministrativo, progettuale) insostituibili".
Fonte: Cobas
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