La Toscana unita in un abbraccio ideale per ricordare i martiri del Padule di Fucecchio. C’erano gonfaloni provenienti da molte parti della regione questa mattina nella piccola piazza di Massarella (Fucecchio) per commemorare le 174 vittime di uno degli eccidi nazifascisti più efferati tra quelli avvenuti in Toscana alla fine della seconda guerra mondiale. C’era il gonfalone della Regione Toscana e c’erano quelli degli altri 4 comuni, oltre Fucecchio, colpiti dalla strage (Cerreto Guidi, Larciano, Monsummano Terme, Ponte Buggianese), c’era il gonfalone di Sant’Anna di Stazzema e di tanti altri comuni, a partire da quello di Firenze e di altri comuni della provincia, come quelli dell’empolese, per passare poi a molti comuni della provincia di Pistoia, del valdarno pisano, della lucchesia. Tutti hanno voluto portare il proprio saluto a quei 174 cittadini inermi, in gran parte donne, vecchi e bambini, che il 23 agosto del 1944 furono massacrati senza alcuna pietà.
A ricordarli c’era anche lo Stato Italiano, con la corona del Senato della Repubblica, rappresentato dal senatore Massimo Mallegni che ha concluso gli interventi aperti dal sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli, e proseguiti con l’assessore regionale Vittorio Bugli. Presenti anche il senatore Dario Parrini, il Prefetto di Firenze, Laura Lega, e una folta rappresentanza dell’arma dei carabinieri.
Tantissimi anche i labari delle associazioni di partigiani, delle associazioni dei reduci e di quelle combattentistiche e di tante associazioni di volontariato che hanno partecipato al 74esimo anniversario dell’Eccidio del Padule di Fucecchio che quest’anno si è svolto, in forma unitaria, a Massarella. La manifestazione è stata particolarmente toccante, oltre che nei suoi momenti istituzionali, con la deposizione delle corone nel giardino della memoria, grazie alla rievocazione “L’incantesimo del grano”, messa in scena dalla regista Firenza Guidi con la compagnia Elan Frantoio. Una rappresentazione particolarmente suggestiva che ha emozionato tutti i presenti.
La cerimonia è stata arricchita anche dalla presenza e dalle musiche della Fanfara dei Bersaglieri in congedo - sezione “Aldo Marzi” di Firenze – e dalla partecipazione dei ragazzi dell’associazione #fucecchioèlibera che sono stati protagonisti con alcune letture.
A conclusione si è tenuta, nella chiesa di Santa Maria a Massarella, la santa messa, in suffragio delle vittime, concelebrata dal vescovo di Pescia, Mons. Roberto Filippini, e da Don Ferdinando Santonocito.
“Siamo qui per ricordare 174 cittadini inermi, principalmente vecchi, donne e bambini, che senza alcuna pietà furono uccisi in nome di una razza che si credeva superiore – ha detto durante il suo intervento il sindaco Alessio Spinelli -. Ma oggi di questi 174 ne voglio ricordare alcuni in particolare. Sono cinque cittadini che sono stati uccisi due volte: nel 1944 dai tedeschi con la barbarie delle armi e nel 2018 da alcuni loro ‘compatrioti’ che hanno ucciso anche la loro memoria distruggendo le lapidi che li ricordavano a Ponte Buggianese. Un fatto che moralmente è di una gravità inaudita, un fatto che non può essere considerato una ragazzata, come qualcuno ha avuto il coraggio di dire. Qui siamo arrivati ad ignorare anche un sentimento basilare come l’umana pietà. C’è qualcosa che sta cambiando profondamente nella nostra società. Ce lo dobbiamo dire con grande chiarezza”.
Comune di Fucecchio - Ufficio Stampa
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