E quindi sarebbe una vittoria della Lega e della Ceccardi la chiusura de “La Tinaia”? Ma davvero ci crede qualcuno? La struttura è stata chiusa, non si può parlare di un successo... e nemmeno non si può parlare di accoglienza, quando per fare soldi si calpestano le basilari regole del vivere civile, e si fanno vivere quaranta persone e anche più in condizioni critiche! Sia chiaro: noi siamo per l'accoglienza secondo le regole. Anche se riteniamo che il modello migliore sia quella di tipo diffuso come lo SPAR, sapevamo che La Tinaia rapresentava un presidio di solidarietà. Purtroppo in questo caso concreto abbiamo assistito ad una progressiva degenerazione della struttura, mentre lodevole è sempre stato l'impegno dei volontari. Bene hanno fatto i migranti ad alzare la testa per chiedere almeno il funzionamento dei servizi igienici.
E' solo grazie a loro che chi di dovere, la Prefettura e le forze dell'ordine, hanno potuto ordinare la chiusura del centro, col conseguente spostamento dei migranti in altre strutture. Chi, come la sindaca, si vanta di aver vinto una sua battaglia, crea maggior imbarazzo all'intelligenza media dei cittadini: se il gestore avesse rispettato le normative igieniche e il numero di persone massimo consentite, La Tinaia avrebbe continuato ad ospitare richiedenti asilo ancora per lungo tempo. E invece ancora una volta la Lega si fa bella mostra di quel che è: un avvoltoio che si fionda su carcasse residue per far bella mostra di sé travisando la realtà dei fatti. Quante volte la Lega ha fatto manifestazioni o proclami?
Quanti ricorsi inutili e dispendiosi al Tar? Tanti... e quante volte La Tinaia è stata oggetto di ridimensionamenti? Mai, anzi il numero degli ospiti aumentava. Ecco quindi che il vero punto d'interesse di tutta la vicenda è il comportamento del gestore del centro: comportamento inqualificabile ed inaccettabile primo perché lucra sulle spalle di disgraziati, secondo perché rappresenta il peggior modello possibile per i tanti operatori che fanno vera accoglienza in Italia. Ci auguriamo che soggetti come questi vengano perseguiti in tutte le sedi possibili, e che gli vengano revocati tutte le autorizzazioni per gli altri centri di accoglienza. Siamo infine felici per gli abitanti della zona di Chiesanova, soprattutto coloro dentro il quale ancora alberga un animo umano fatto di solidarietà e rispetto, perché hanno saputo tollerare per molto tempo una situazione complicata, non per i migranti in quanto tali, ma vuoi per una sterile polemica politica, vuoi per il comportamento illegittimo del gestore.
Sabrina Casarosa, coordinamento provinciale Leu
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