Sgombero centro di accoglienza della Tinaia, il commento dei consiglieri Pd

“Da un lato c’è il Governo che predica la redistribuzione dei migranti e chiede all’Europa una condivisione collettiva del fenomeno. Dall’altro c’è la Sindaca di Cascina che va, invece, in senso opposto e vuole che la questione riguardi solo gli altri Comuni ma non il suo. Sia chiaro: o il principio di condivisione vale per tutti o non vale per nessuno. Non possono esserci Sindaci che se ne lavano, pensando di lucrare consenso elettorale, ed altri invece su cui viene scaricata la gestione di un fenomeno complesso che dovrebbe richiamare tutti alla responsabilità. Una situazione del genere non può essere accettabile e per questo chiederemo immediatamente un incontro al Prefetto di Pisa per avere risposte a tre domande precise: quanti sono i migranti nella nostra Provincia? Come sono distribuiti? Tutti i Comuni rispettano le quote stabilite dall’Anci? Perché ci sono degli accordi e se così non fosse il rappresentante del Governo sul territorio ha il dovere di farli rispettare così come, giustamente, ha fatto chiudere il centro di Cascina per le gravissime carenze igienico sanitarie che si erano palesate. Quel centro non rappresenta, in quelle condizioni, il modello di 'accoglienza diffusa' che in Toscana abbiamo messo in piedi. Un modello che funziona se ognuno, ogni territorio, indipendentemente dal colore politico della sua Amministrazione, fa la sua parte. Cascina inclusa."

Così i Consigliere Regionali PD Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni è il segretario Provinciale del PD Massimiliano Sonettiall’indomani dello sgombero del centro di accoglienza della Tinaia.

“La situazione che si era venuta a creare a Cascina è inaccettabile e chiediamo che emergano con chiarezza tutte le responsabilità nel caso in cui ci siano state carenze negli investimenti e nei controlli anche da parte di chi doveva gestire la struttura. Ciò detto, ribadiremo con forza al Prefetto la necessità che tutte le Amministrazioni Comunali, in questa fase, facciano la propria parte e non ci sia nessuno che pensi di potersi tirare fuori in maniera strumentale. Si trovino, tutti insieme, le condizioni per favorire un'accoglienza che sia al tempo stesso rispettosa per chi ospita, dignitosa per chi è ospitato e si promuovano percorsi di integrazione. E, soprattutto, non ci siano Sindaci di serie A e Sindaci di serie B solo in base alla momentanea vicinanza o meno al Governo o a un Ministero”.

Fonte: Ufficio Stampa

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