Morti sul lavoro a Carrara e Monte San Savino: "Serve una battaglia per la sicurezza"

Un 40enne è morto a Marina di Carrara travolto da un veicolo, un 33enne è deceduto a Monte San Savino per un guasto a un impianto elettrico. Nella giornata di ieri, martedì 21 agosto, la Toscana ha pianto ancora altre vittime sul lavoro. Dal mondo del lavoro e della politica si sono susseguite diverse reazioni.

Fuso (Cgil): "Urge una battaglia"

Morti sul lavoro ieri a Marina di Carrara e a Monte San Savino (Arezzo), la dichiarazione di Mauro Fuso (Cgil Toscana): “Ieri nel Paese altri quattro morti sul lavoro, di cui due nella nostra regione. Nonostante l'impegno e l'attenzione della Regione Toscana sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, nonostante gli allarmi e le iniziative del sindacato. Purtroppo si lavora spesso in condizioni limite e questi due infortuni mortali di ieri, nel porto di Marina Carrara e in un appalto della rete elettrica nell’aretino, dimostrano la fragilità e i rischi a cui alcuni lavoratori sono soggetti.
Questa striscia di sangue fa emergere con sempre maggiore chiarezza che c'è bisogno di una ‘battaglia quotidiana’ per affermare la cultura della sicurezza sul lavoro, sicuramente allentata da questi anni di crisi e precarietà. Una ‘battaglia quotidiana’ e non una campagna una tantum per affermare con forza che in Toscana si lavora mettendo la persona e la sua dignità al primo posto.
Questo è il messaggio di prevenzione che dobbiamo trasmettere con una comunicazione incisiva e martellante, a cui la Regione, insieme al sindacato e alle imprese, può dare un grande impulso”.

Sciopero Cgil

A distanza di poche settimane dall’ultimo infortunio mortale avvenuto nella nostra Provincia, ci troviamo costretti a confrontarci con l’ennesimo morto sul lavoro. Stamani i lavoratori portuali di Marina di Carrara hanno deciso autonomamente di astenersi dal lavoro per esprimere la loro solidarietà verso il collega venuto a mancare, che tra l’altro era un iscritto alla Filt Cgil. Allo stesso modo come organizzazioni sindacali indiremo uno sciopero territoriale di tutte le categorie di 4 ore il giorno in cui si celebreranno i funerali, mentre lo sciopero sarà per l’intera giornata per i lavoratori portuali. Lo urliamo a gran voce da tempo, purtroppo inascoltati, che è necessario un impegno di tutti i soggetti istituzionali affinché ci si adoperi fermamente per fermare questa strage, perché di strage si sta parlano. Viviamo in un territorio dove la mancanza di lavoro e il peggioramento delle condizioni di lavoro mettono i lavoratori in una condizione di ricattabilità e paura, tanto che ormai pare quasi normale lavorare in condizioni di palese pericolosità. Tutto questo non è accettabile e continueremo a denunciarlo con ogni mezzo a nostra disposizione.

Dalla Cisl: "La misura è colma"

La misura è colma, è una situazione vergognosa!

Esordisce così con tanta amarezza e rabbia Fabrizio Fabbroni, segretario provinciale della CISL di Arezzo con delega alla sicurezza, dopo l’ennesima morte avvenuta a seguito di incidente sul lavoro, accaduta ieri nella campagna di Monte San Savino.

Quello di ieri, dall’inizio dell’anno, è in il quarto infortunio mortale in provincia di Arezzo. Ma ieri, purtroppo, in tutta Italia se ne sono registrati altri tre.

L’INAIL ha fornito i dati relativi alle morti avvenute in Italia in seguito ad infortuni sul lavoro, al 30 giugno se ne contano già 469 decessi. Ma non sono numeri: sono persone, che non sono più rientrate, alla sera o a fine turno, sani e salvi alle loro dimore! Eppure la sicurezza dovrebbe essere un obiettivo comune, condiviso e cercato. Amaramente dobbiamo dire, prosegue Fabbroni, che non esiste strutturalmente la cultura della prevenzione, della formazione, dell’adeguamento dei dispositivi in ambito di lotta agli infortuni sul lavoro. Eppure INAIL ha risorse da investire in tal senso ed ha piena disponibilità per agire su tali settori, ma le risorse come ho già avuto modo di dire in un recente intervento nella sua veste anche di Presidente Co.Co.Pro. INAIL aretino, non vengono usate e terminano il suo percorso nell’Erario, che però si guarda bene dal ridestinarle a ciò, anzi a ben guardare nel tanto citato “Contratto di governo” non c’è un rigo, una frase o un euro che parla di investimento in sicurezza. Siamo sempre stati capaci di urlare, accusare, incolpare gli altri, sempre dopo, nessuno fa mai niente prima!

La corsa al ribasso, pur di raggiungere l’assegnazione nelle gare d’appalto, avviene sempre tagliando sulla sicurezza: è la cosa più semplice ed immediata e la frase più ricorrente è: “ma che vuoi che succeda!”.

Ieri è morto un ragazzo, poco più che trentenne, alla sua famiglia vadano le nostre condoglianze nonché vicinanza ai colleghi; quante volte ancora le sfere sul pallottoliere scorreranno per segnare ancora un morto sul lavoro? Purtroppo è diventata una conta che non fa più notizia o se la fa dura trenta secondi nei vari notiziari; eppure le morti sono tutte uguali non devono essere roboanti per far riflettere! Non voglio essere polemico, non è mia intenzione prosegue ancora Fabrizio Fabbroni, perché la polemica è sempre sterile e non porta a niente. Sono passati solo 4 mesi dalla manifestazione unitaria nazionale del 1 maggio organizzata da CGIL CISL e UIL a Prato e che aveva la sicurezza come tema centrale, un argomento che non dovrebbe essere nemmeno sollecitato tanto è importante per tutti: lavoratori, datori di lavoro, sistema paese. Ma nulla sembra cambiare, anzi, è sempre peggio.

Sicuramente da parte nostra, non abbasseremo la guardia e continueremo a creare pensiero e ad indirizzare, per le nostre competenze, lavoratori e parti datoriali ad un investimento continuo sulla sicurezza a tutto tondo, auspicando però che lo Stato aiuti chi è preposto alla vigilanza in termini di Ispettori della ITL, di dipendenti del Pisll della ASL Toscana, di dipendenti INAIL.

Sicuramente, ad oggi, potrebbe sembrare una utopia cambiare ma, conclude il segretario provinciale della CISL di Arezzo con delega alla sicurezza nonché Presidente Co.Co.Pro. INAIL Arezzo, il Sindacato starà sempre da una parte: quella dei lavoratori e delle imprese, perché il solo capitale che conta è il valore umano e l’uomo formato, cosciente e capace di valutare di non rischiare nel lavoro, è questo il solo valore aggiunto che garantisce prestazioni alle imprese elevandone la qualità e dando quindi continuità nei risultati positivi alle stesse.

Uil: "Mattanza quotidiana"

"Un altro lavoratore ha perso la vita in provincia di Arezzo, nello stesso giorno del portuale che ha perso la vita al porto di Marina di Carrara. E' una mattanza quotidiana che nonostante tutti gli sforzi, nonostante gli appelli e gli inviti a mettere la sicurezza in cima all'agenda della politica, non riusciamo a fermare". Queste le parole del Segretario Generale UIL Toscana Annalisa Nocentini e del Coordinatore UIL di Arezzo Cesare Farinelli sull'operaio 33enne rimasto folgorato a Monte San Savino.

"Non possiamo e non vogliamo abituarci a questa mattanza quotidiana - aggiungono Nocentini e Farinelli -. La sicurezza sui luoghi di lavoro è una vera e propria vertenza nazionale. Ribadiamo ancora una volta la necessità di istituire il reato di omicidio sul lavoro e di non assecondare gli appalti al massimo ribasso che spesso mettono tra parentesi proprio la tutela e la salvaguardia dei lavoratori".



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